Capitolo XI - Conclusione di un’epopea

 

Versione stampabile in fondo alla pagina

 

I primi dieci capitoli di questa epopea illustrano come, quando la coscienza chiede di crescere, un pezzo di vita può essere ricco di apprendimento.

Predatori di tutti i tipi di pelo (e scaglie), mi hanno offerto tutte le opportunità di risveglio che il mio spirito ipnotizzato aveva bisogno per uscire dal suo stato di ibernazione prolungato. Attraverso questi campanelli, a volte brutali, ho finito per prendere l’asta che la mia Supercoscienza mi tendeva.

 

Tuttavia in funzione della profondità della programmazione, la campana doveva continuare a suonare a lungo affinché potessi attraversare tutti gli strati della negazione e giungere a risvegliare la mia coscienza.

Il caso più esplicito in questo caso fu la “love bite” (abbordata nella Ricapitolazione del capitolo X) e tutte le sue ramificazioni mantenute per anni con David. Non avevo idea del potenziale distruttivo di questa attrazione così ampia e così sollecitata nella nostra umanità di 3° densità. Aprire gli occhi rispetto alle sottigliezze di questa trappola necessitava in effetti di una potente scossa !

Grazie a questa estraniazione emozionale –, nel mio caso un programma di gemellaggio che “egoisticamente” mi impediva di abbandonare l’altro alla sua sorte – ho acconsentito a dare la mia anima in pasto a eccellenti sceneggiatori del morso d’amore che sono i Cupidi-Maghi al servizio di Sé.

 

 

Quando il richiamo della mia anima fu sufficientemente forte, la mia polarità Amasutum affilò la sua lama e tranciò la freccia arpione di Cupido. Questo insegnamento la cui cicratizzazione passa da differenti tappe, fu il tema centrale di questa prima parte la cui conclusione segna l’inizio di una nuova epopea…

 

La vita senza veicolo (inteso come veicolo io stessa) che risultava dalla separazione di David mi spinse ad interiorizzarmi, quindi a non fuggire né dall’emozionale né dai due luoghi nei quali avevamo vissuto e ancora meno il paese di San Just dove il canale di predazione si immetteva nella mia vita in modo più deviante.

 

Ora comprendevo che la mia anima mi guidava a reincontrare coscientemente ciascuna dei propri frattali persi nell’universo amnesico della mia psiche, ossia su una linea temporale passata o futura. La mia anima mi esortava a portare dall’INCONSCIO al CONSCIO l’esistenza di queste altre parti di lei, poiché è da questo processo di fusione che dipende la sua sopravvivenza quando il suo veicolo di 3°densità, quindi io, passerà nelll’occhio del ciclone dell’Onda.

 

E poiché non si finisce mai di imparare e di espandere la propria coscienza, come conclusione vi farò partecipi della comprensione che mi ha spinto una tacca più lontana sul cammino redentore dell’anima. Si tratta di una sinergia tra più fonti di informazioni che mi sono messa a “scartavetrare” simultaneamente a una serie di sincronicità :

 

Stavo iniziando il capitolo sull’aspetto multidimensionale del TDI (Trouble Dissociatif d’Identitè -- disturbi dissociativi d’identità) nella mia bibbia del momento : il libro MK di Alexander Lebreton. Non smetterò di esprimere la mia gratitudine per la qualità del suo lavoro che fu un vero regalo in questa fase di introspezione, permettendomi di contattare la realtà così oscura e passionale dei miei alter.

 

Era anche il momento in cui mi sentivo pronta a guardare un lungometraggio (Contatto con le Mantidi Religiose stellari) nel quale Elisabeth de Caligny riporta più rapporti di addotti che hanno interagito con mantidi religiose umanoidi.

 

Poi, mentre cercavo informazioni che non c’entravano nulla con tutto questo, mi imbattei sulla trascrizione di una conferenza di Laura Knight riguardo l’impatto delle nostre scelte sul modificare le linee temporali : L’informazione, la scelta, il destino.

 

Trascrivo nel paragrafo che segue, un condensato di queste informazioni e comprensioni che hanno ampliato la mia percezione.

 

 

Il disturbo dissociativo dell’identità e sciamanesimo

 

Alexandre Lebreton si interroga sull’aspetto interdimensionale del fenomeno catalogato nella psico-traumatoligia come Disturbo Dissociativo dell’Identità (TDI) :

 

Una personalità alter di bambino in un adulto dissociato è un frammento dell’anima (più che “personalità”) che è rimasto bloccato nel passato, in una dimensione alternativa, mantenendo l’età e la memoria che aveva al momento in cui si è separato dal corpo fisico al momento del trauma ? Questi alter di bambini traumatizzati si spiegano con questa teoria dei frammenti d’anima persi in un’altra dimensione al di fuori del nostro spazio-tempo ?

[…]

Peter Novak ci dà un accenno di risposta : “Quando gli sciamani viaggiano in queste altre realtà per ritrovare frammenti d’anima persi di altre persone, dicono che questi frammenti non sono del tutto addormentati. Al contrario, sembrano essere autonomi, sono entità coscienti di se stesse, impegnate nella loro realtà parallela. Tuttavia sono separate da così tanto tempo dalla coscienza della persona, che ti non sembra che progrediscano. […] Questi frammenti alienati non sembrano crescere e diventare maturi sino a che non giunge la guarigione e il pezzo mancante viene ripristinato. […]

Il lavoro dello sciamano è quello di tentare di far comprendere a questo frammento d’anima la realtà della sua situazione difficile per convincerlo a ritornare e raggiungere il resto dello spirito della persona che vive il momento “presente”. […] Una volta ritornate, queste memorie richiedono molta attenzione poiché contengono emozioni e sensazioni traumatiche che hanno bisogno di essere integrate. […]“

 

 

Ritroviamo qui esattamente gli stessi sintomi e le stesse caratteristiche del funzionamento T.D.I, con muri amnesici traumatici che spariscono quando le personalità alter emergono e si fondono, mentre le memorie dissociate che vi sono legate vengono poco a poco coscientizzate e integrate.

[…]

Quest’altra dimensione dove evolvono i frammenti d’anima, si distingue attraverso la distorsione del tempo e della realtà che sono molto frequenti e a volte intensi nei pazienti che soffrono di DTI. Si po’ arrivare anche a delle perdite complete della nozione del tempo. Il risalire delle memorie traumatiche quando la persona rivive veramente la scena con delle immagini, i suoni, gli odori, così come il dolore fisico e il terrore psicologico non sono un viaggio nel tempo ? E’ un accesso ad un altro spazio-tempo nel quale una scena precisa è molto ben registrata “da qualche parte“ nei minimi dettagli […]

 

Secondo il riceratore Tom Porter, Robert Monroe sarebbe il figlio di James Monroe che ha lavorato per anni nella CIA ma che è anche stato il direttore di una società schermo chiamata “ Human Ecology Society”. Come indicato nel capitolo 3, questa società schermo farebbe parte della CIA per il finanziamento del programma MK-Ultra. […] E’ possibile, quindi, che Robert Monroe, il cantore mondiale del viaggio astrale, sia stato lui stesso sottomesso ai programmi di controllo mentale MK-Ultra.

[…]

Monroe ha scritto molto sulle sue esperienze di uscita fuori dal copro che sono iniziate nel 1985. […] Descrive profondi viaggi fuori dal corpo durante i quali, ha raccontato di aver incontrato a volte anime di persone defunte. Monroe descrive queste entità come se fossero confuse, disorientate, sembrare essere prigioniere di uno spazio-tempo, con un’emozione e una memoria particolari. […] Monroe racconta come queste entità, queste anime perse, potessero essere a volte le sue. Non erano quindi solo anime di persone morte, si trattava anche di frammenti d’anima di persone viventi, di cui le sue… Nel suo libro dice che a volte incontrava quella che poteva essere un’altra parte del suo spirito, frammenti perduti che sembravano essere prigionieri del passato e incapaci di evolvere. Quando incontrava e scopriva i suoi frattali d’anima persi, questi si reincorporavano nel suo spirito su un livello particolare che lui chiama “Me-qui”. A. Lebreton MK, pag 372 - 374 - 376

 

Lebreton dona quindi una visione più ampia di questi sintomi considerati dalla società occidentale un male da contenere sotto una camicia di forza. E considerando la multidimensionalità, ci porta a comprendere che ni effetti non c’è alcuna differenza tra lo stato dissociativo dello sciamano e quello di un individuo traumatizzato da abusi rituali. Solo il modo con cui viene trattata l’informazione può cambiare la traiettoria dell’individuo. L’ignoranza o la conoscenza della realtà predatrice iperdimensionale influenzano sia la sua prigionia in un ciclo di sofferenza infernale, sia gli permette di imparare a trarne la forza di propulsione per la liberare la sua anima.

 

Esso [lo sciamano] è un guaritore che si autoguarisce e che controlla i suoi stati dissociativi

 

Un guaritore africano esprime ciò che percepisce durante la visita in un ospedale psichiatrico :

 

“Ero scioccato : Era la prima volta che mi confrontavo direttamente con ciò che fanno qui alle persone che hanno gli stessi sintomi che avevo visto al mio villaggio. […] E’ ciò di cui si occupano i guaritori che nascono nella stessa cultura. Che perdita ! Che peccato che una persona che si è finalmente allineata con il potere dell’altro mondo sia così sprecata.“

[…]

Nella visione sciamanica, la malattia mentale indica la “nascita di un guaritore”, spiega Malidona Patrice Somè. Da ciò, le turbe mentali sono situazioni spirituali critiche, crisi spirituali, e devono essere considerate come tali per aiutare il guaritore a nascere. [...] “Le turbe mentali, e comportamentali di ogni tipo, indicano il fatto che due energie incompatibili si sono fuse nello stesso campo.” dice il Dr Somè. Questi disturbi si producono quando la persona non viene aiutata a stare di fronte alla presenza di un’energia del mondo spirituale. HYPERLINK "http://newsoftomorrow.org/abduction/therapies/la-vision-chamanique-de-la-maladie-mentale-ce-quun-chaman-voit-dans-un-hopital-psychiatrique"

 

E per confermare la degenerazione del nostro mondo occidentale, evidenziata da questo sciamano africano, ecco cosa dice l’OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) riguardo i “disturbi mentali” :

 

Le turbe mentali o neurologiche toccano prima o poi nel corso della sua vita, una persona su quattro al mondo. Circa 450 milioni soffrono attualmente di queste patologie, questo mette i disturbi mentali tra le cause principali di morbosità e incapacità esistenziale in scala mondiale. HYPERLINK "http://www.who.int./whr/2001/media_centre/press_release/fr/"

 

L’OMS sostiene anche che queste cifre sono così alte perché dovute ad una mancata informazione e mezzi ; se ci fossero questi due elementi si permetterebbe a queste persone di seguire un adeguato trattamento psichiatrico e medico. Situazione alla quale tale organizzazione spera di rimediare…

E’ la dimostrazione perfetta del funzionamento ben oliato della macchina mortale per esseri a forte potenziale sciamanico, ossia che hanno la facoltà, attraverso la riconnessione dei loro alter, di accedere alle realtà che interagiscono con la nostra, e aprire così gli occhi sui trucchi delle entità SDS di 4°densità.

 

 

L’epigenetica, può collegarsi da una dimensione all’altra?

 

Grazie alla sintesi di Elisabeth de Caligny riguardo le informazioni che una Mantidae (una mantide religiosa umanoide) ha trasmesso durante un’adduzione, saliamo di un piano nella scoperta dell’interazione degli alter tra una linea temporale e un’altra. Basta adattare la nostra concezione di alter, o frattali d’anima, all’universo scientifico della clonazione e delle manipolazioni genetiche...

 

La mantide ad un certo momento mostra a Joshua degli ologrammi, […] egli percepisce in uno di questi ologrammi un piccolo punto minuscolo che è al centro del cerchio. E la mantide gli spiega che quel punto piccolissimo è il punto d’origine. Il punto d’origine a partire dal quale si dispiegano tutte le linee temporali. Queste linee temporali si incurvano per trasformarsi in cerchi, […] e radunati vicini per formare una sfera […] E ciò che è quanto meno pazzesco, è che se si immagina che c’è un punto d’origine zero, e che questo punto d’origine inizia a curvarsi […] si viene a formare un toroide […]

 

 

E Rainhol Joshua ebbe l’impressione che questa mantide che gli stava insegnando (su cose che io trovo quanto meno interessanti), era incaricata allo stesso tempo di portare avanti una missione spirituale. Le mantidi, generalmente, seguono dei programmi volti a influenzare la nostra umanità. Di base su aspetti piuttosto scientifici, ma che influenzano anche lo spirituale.

 

Queste mantidi cercano di influenzare la direzione della linea temporale della Terra facendola comunicare brevemente con una o più altre linee temporali connesse ad altri mondi per modificare (forse migliorare) la linea temporale del nostro pianeta. Salvo che non si può andare al di là di un certo limite altrimenti questo provocherebbe il caos. […] Quindi la mantide è estremamente tecnica, spiega tutte le procedure estremamente delicate che vengono impiegate per provocare le interferenze tra le linee temporali senza causare delle catastrofi !

 

Ed è così che Joshua comprende come il DNA umano viene trasferito da una linea temporale ad un’altra. Anche il DNA alieno deve poter essere trasferito nel DNA umano, ciò deve poter funzionare in entrambe le direzioni.

 

Joshua spiega anche, rispetto a ciò che gli viene detto, che potrebbero essere create delle connessioni genetiche da una linea o più linee ad altre. E che il DNA che proviene da un’altra linea temporale è spostato sulla nostra, e potrebbe con le memorie, influenzare gli eventi della nostra linea temporale.

 

La mantide diceva anche che nel DNA sono immagazzinate le memorie degli eventi catastrofici che sono avvenuti sulla Terra in epoche molto remote. Ci sono gli olocausti, in particolare nucleari. E che il DNA di ciascuno ha fissato questo tipo di esperienza…

Per cancellare queste memorie o modificarle, si può far saltare il DNA da una linea temporale all’altra. […] Ecco perché le mantidi, e altri, lavorano sul nostro DNA. Ciò è quanto meno interessante !

 

Rainhol dice anche che la connessione tra gli elementi genetici da una linea temporale all’altra permette la risonanza tra i due elementi genetici simili, e l’energia della nostra anima è impressa nel nostro DNA. Questo è interessante perché dà un’altra visione del DNA.

 

Gli si spiega anche che se viene prelevato del materiale genetico da un addotto, questo DNA viene purificato, modificato, reintegrato in un altro organismo vivente come un clone e prodursi un fenomeno di risonanza tra il DNA dell’addotto e la sequenza DNA di chi lo riceve, quindi eventualmente del clone che l’ha ricevuto. Questa risonanza può prodursi da una linea temporale all’altra, e l’anima dell’addotto si connette, quindi, con il DNA di un altro portatore che può essere un clone. Di colpo l’addotto si ritrova in una situazione impossibile, ossia, quella di percepire l’ambiente circostante del portatore ! Ecco come si spiega perché lui (l’addotto) comprenda le cose. […]

 

La mantide sembra non abbia spiegato […] come questi spiriti umani possano essere influenzati […] dalle memorie che si trovano in un altro corpo, ma dice che gli addotti manipolati a livello del DNA, non lo saranno tanto per evitare eventi catastrofici, ma quanto per poter realizzare qualcosa che non avrebbero compiuto in un’altra vitaContatto con le Mantidi religiose stellari” con Elisabeth de Caligny - NUREA TV

 

Come dice Elisabeth Caligny, queste informazione sono davvero molto interessanti! Lasciamo da parte per il momento la distinzione tra le motivazioni SDS e SDA di queste Mantidi e delle loro marionette umane, per semplicemente riferirci ad altri spezzoni che ben s’incastrano nel nostro puzzle in costruzione.

 

Leggendo questo passaggio, le mie cellule si misero a tremare improvvisamente… ma è ritrascrivendo questa sequenza sul quaderno che l’informazione salì al cervello : infatti compresi che la riconnessione ai miei alter attraverso le emozioni era solo una parte della realtà. Non avendo coscientizzato veramente l’altra parte, continuavo a stagnare nel miracolo dell’alchimia interiore. Perché se l’alchimista deve effettivamente concentrare i suoi sforzi sulla trasmutazione emozionale dei suoi programmi, nello stesso tempo deve lavorare nel suo laboratorio con tecniche particolarmente precise.

 

Questa alchimia si svolgeva su due piani : quella di una Hélène umana incarnata sulla Terra che sperimentava il frazionamento e poi la riunificazione attraverso un’alchimia emozionale, e quella di una Hélène “mantide-tecnica” che supervisionava simultaneamente dal suo laboratorio di densità superiore, l’epigenetica e i raccordi delle linee temporali.

Di nuovo questa comprensione mi riportò alla legge universale della complementarietà tra la polarità femminile - quella che, associata alla dimensione terrestre, vive le esperienze attraverso le emozioni sin nei minimi dettagli - e la polarità maschile – che, associata al mondo celeste, accompagna l’esperienza grazie alle sue competenze tecniche e alla sua visione d’insieme.

 

Questa genetista multidimensionale sarebbe quindi un’operatrice che accompagnerebbe tecnicamente le interazioni tra le linee temporali.

 

E se l’energia della nostra anima è impressa nel nostro DNA, allora tutti i frattali di una stessa anima condividono lo stesso DNA. Solo l’attivazione o la non attivazione di alcuni filamenti creerebbe una espressione epigenetica differente.

Questo legame genetico tra gli alter è quindi un vettore di connessione da una dimensione all’altra.

 

E come il DNA che proviene da un’altra linea temporale spostato sulla nostra potrebbe, con le memorie, influenzare gli eventi della nostra propria linea temporale, anche gli alter si influenzano gli uni con gli altri con la loro connessione genetica. Ma questa genetica è a doppio senso : evolutivo o involutivo.

 

Ora possiamo integrare all’indagine le polarità SDS e SDA. Ogni alter possiede queste due polarità, ma numerosi sono quelli che rimangono segnati dal trauma che è all’origine della loro scissione con l’anima. Separazione durante la quale un’entità predatrice si è impadronita di questo frattale perso per amplificare il suo potenziale SDS. Il predatore di 4° densità si approfitta del legame genetico tra il frattale e il suo crogiuolo (noi qui ed ora) per sottrarci energia emozionale attraverso il ricordo dei traumi di questo frattale.

 

Così, attraverso questi contatti tra i “pezzi” d’anima, delle informazioni genetiche possono “saltare” da una linea temporale all’altra :

 

- Sia in un senso unidirezionale, quando un alter si manifesta con le sue memorie traumatiche (ad esempio della fine di una civiltà), e l’individuo incarnato in questa densità rimane nel rifiuto non facendo altro, quindi, che appesantire il suo bagaglio SDS e rinforzare l’iscrizione di un futuro apocalittico nella sua stessa genetica.

 

- Sia in un senso bidirezionale. Ossia, l’individuo riceve il programma dal suo alter, lo trasforma con l’assimilazione emozionale e le comprensioni intellettuali, e comunica a sua volta le modificazioni epigenetiche. Così, allora, si può rintracciare un’altra linea temporale. L’alter esce dalle sue condizioni di chiusura e offre le sue capacità (sino ad oggi orientate alla distruzione dell’anima) per un nuovo futuro.

 

Quindi, più il muro amnesico tra noi e i nostri differenti alter verrà mantenuto sia negando il dolore che i loro richiami di aiuto, più i predatori di questi ultimi potranno servirsi della nostra energia vitale impunemente e deviare la nostra anima dal suo potenziale SDA. L’epigenetica in questo caso verrà modificata rinforzando l’espressione genetica del predatore-psicopatico.

 

Di contro, se l’individuo-crogiuolo prende coscienza che solo lui è in grado di integrare emozionalemnte i programmi SDS di cui l’alter è portatore, e diviene altresì capace di vivere le immersioni emozionali come dei veri richiami di aiuto di questo alter posseduto, può scattare una deprogrammazione epigenetica per favorire l’orientamento dell’anima verso un futuro evolutivo.

 

Quindi, quando si presenta una prova emozionale, è una trasformazione dei programmi predatori dei nostri alter in questione.

 

E’ per questa ragione che le entità rettiliane o mantidi religiose genetiste (altri nostri sé !), non sono necessariamente contro la nostra evoluzione, ma piuttosto al servizio della scelta fondamentale della nostra anima : quello di un apprendimento al servizio degli altri o comunque al perfezionamento di un servizio di sé.

In seguito, queste genetiste di 4°densità eseguono solo le manipolazioni genetiche in accordo con questa scelta profonda. Ciò spiega perché man mano che procediamo nel nostro cammino SDA, percepiamo l’entità “che si occupa di noi” come predatrice per, poco a poco, rendersi conto che diventa un’alleata verso il servizio agli altri.

 

Ma chi trasmette l’informazione di questa scelta profonda al nostro predatore /alleato interdimensionale ?

Le decisioni che prendiamo e gli atti che ne risultano nella nostra vita quotidiana !

 

E’ sotto questa forma che la nostra anima invia le direttive al tecnico nel suo laboratorio genetico-alchemico. Da qui l’importanza di ogni scelta e ogni azione che sono ben lontane dall’essere dei semplici atti insignificanti, come “ci” viene fatto credere così bene !

E’ importante insistere che questa deprogrammazione epigenetica non può avere luogo se NON APPLICHIAMO LE COMPRENSIONI che avvengono per far smettere di girare in tondo nei nostri schemi SDS.

 

 

Le nostre scelte : sistema di manovra tra linee temporali

 

Ecco l’estratto della conferenza di Laura Knight che io scoprii nello stesso momento in cui accedevo alle informazioni precedenti :

 

Ecco come penso succeda : penso che siate su un mondo come questo [dice Laura mostrando un pianeta su uno schema] e ricordate, ritorniamo ai nostri mondi che si inter-penetrano. Voi siete su quello lì che termina con l’esplosione del pianeta […]

 

Ognuna di loro [possibili realtà] sono come un granello di questo altro mondo futuro, qualsiasi esso sia. […] Sono tutte realtà che si accavallano. Se voi, su quella lì, prendete una decisione, fate una scelta che vi porta qui, la vostra decisione vi ha fatto cambiare realtà. […] Poi prendete un’altra decisione che vi porta là […] Alla fine, decisione dopo decisione riuscireste a passare in un’altra realtà. […]

 

 

Il solo modo che vedo per una persona di cambiare veramente la sua realtà, è di cambiare letteralmente la sua realtà. Questo vuol dire passare da una realtà ad un’altra. […]

 

Dovete trovare il modo di separarvi da questi 7 miliardi (di umani addormentati). Vi separate per delle scelte diverse dalle loro. In questa realtà è veramente difficile fare delle scelte diverse quando tutti scelgono di agire ed essere in un certo modo. “In questi tempi di farsa universale, dire la verità è un atto rivoluzionario“. Dovete riunirvi con altre persone che hanno lo stesso sentire, non per meditare sulla pace nel mondo – pensando che meditare passivamente potreste arrivarvi - ma per essere differente, essere un abitante di un’altra realtà in ragione di ciò che fate, del vostro modo di vivere, del vostro modo di approcciare la realtà nella quale siete. Dovete diventare esperti in questo campo. Ciò significa che dovete prendere delle decisioni che vi fanno cambiare realtà. Il solo modo per arrivare ad un’altra realtà, ossia passare in una realtà totalmente differente, è prendere delle decisioni. […]

 

Nella vostra vita, avete delle diramazioni personali, quando decidete di passare su un altro ramo della realtà. Anche i pianeti hanno delle ramificazioni. E quando queste diramazioni sopraggiungono, alcune persone che hanno abbastanza peso si manifestano secondo le loro scelte, le loro decisioni. Ammettiamolo, una persona che dice la verità, che è piena di informazioni è molto densa. E’ per questo che la Conoscenza è molto, molto importante. Più avete informazioni, più avete dati di fatto, più avete conoscenza, più avete coscienza della vostra realtà più siete densi e pesanti. Un piccolo gruppo di voi può creare un cambiamento abbastanza grande o una deviazione abbastanza grande per passare da questo pianeta a quest’altro. […] HYPERLINK "http://newsoftomorrow.org/actuas/channeling-etc/laura-knight-jadczyk-linformation-les-choix-et-le-destin"

 

Un’azione che risulta da un’integrazione emozionale – quindi dalla trasformazione di memorie limitanti di un alter – viene ben impiegata nel quadro di un gruppo di persone desiderose di orientarsi verso una nuova linea temporale.

Decidere è l’ultima tappa di questo processo, è il segnale che modifica il sistema di scambio spazio-temporale.

 

 

Ricapitolazione dei fenomeni di Controllo mentale nella mia vita

 

Quando mi volgo indietro e ripercorro i 10 capitoli dell’epopea della Coscienza, adesso ho una visione più ampia del sistema di scambio che influenza la traiettoria dei miei alter. Vedo specialmente con chiarezza fino a che punto i programmi inoculati nel corso delle mie differenti incarnazioni, durante operazioni di controllo di ogni tipo, son potuti riapparire in questa vita.

 

 

La dissociazione

 

Il fenomeno dissociativo, benché sia proprio al funzionamento naturale dell’anima, è una capacità spinta allo stremo dal corpo SDS ai fini di un efficienza programma-matrice.

 

 

E’ la dissociazione che accompagna i sintomi che sviluppano alcune persone catalogate come sbagliate : individui che soffrono di schizofrenia, di TDI, di autismo, di bipolarismo, di ipersensibilità, etc. In breve, tutte le turbe si caratterizzano con momenti di assenza o di cambiamento di umore improvviso.

Fu appunto questa specificità che recentemente mi saltò agli occhi, o dovrei dire “alle cellule”, quando mi ricordai degli stati particolari nei quali mi avevano immersa alcune interazioni con David.

 

Senza averla identificata all’epoca, è un’esperienza che mi è giunta più volte. Eccone un esempio :

 

Stavamo avendo una discussione tesa mentre camminavamo di notte. Il vaso strava straripando e con l’aiuto dell’allineamento dell’Amasutum, uscivo dal mio senso di colpa ed esprimevo ciò che c’era in me da più settimane riguardo il predatore di David. Ma la parte umana di David alla quale mi rivolgevo non vedeva agire la 4°densità SDS attraverso lei e continuava quindi ad essere sotto la sua influenza e a rifiutare le mie prese di coscienza.

 

Questa negazione prendeva una forma ben sottile e manipolatrice : l’alter programmatore-professore entrava in scena. Tanto più con la sua sufficienza e arroganza, recuperava le mie osservazioni per farmi constatare che esistevano questi stessi schemi in me e che occorreva prima di tutto che mi mettessi in discussione anziché parlare dell’altro. Aveva toccato una corda sensibile poiché sapevo che in questo cammino SDA, era essenziale che riportassi la mia attenzione innanzitutto su quello che mi accadeva interiormente, che io mi concentrassi a guardare le mie reazioni emozionali per poter ricevere le informazioni che mi arrivavano.

 

Il processo era partito : David entrava nel ruolo dello psicopatico programmatore iniziando un lavoro di tortura psichica, ed io in quello dell’alter prigioniero della sua manipolazione. Nella situazione contraddittoria di questa presa, il mio mentale non sapeva più distinguere il vero dal falso e il mio emozionale era spinto all’estremo. Questa situazione scatenava forti dolori nel corpo, specialmente un bruciore tra le mie scapole che io identifico come “il punto della rabbia”.

 

Raggiunsi la soglia di rottura. Nello spazio di qualche secondo, qualcosa di straordinario accadde : non sentivo più alcuna costrizione emozionale e fisica, alcun pensiero parassitava il mio cervello. Entrai in comunione col mio corpo, con la natura circostante e anche con David e con ciò che usciva dalla sua bocca. Ero sia serena che estremamente presente a tutto ciò che viveva in me. Mi sono seduta e il tempo non aveva più presa. Ho trascorso l’intera notte in questo stato di estasi !

 

Una volta che ebbe terminato la sua filippica, descrissi a David ciò che mi stava accadendo con estrema calma. Non ero più sotto l’effetto del suo alter psicopatico e mi sentivo anche permeabile a tutte le energie che fluivano. Le sole parole che potrei dire furono “espansione di coscienza”.

 

Ma è leggendo questo libro di MK che scoprii esattamente ciò che era successo più volte in presenza di David e che prima non riuscivo a spiegarmi.

Queste spinte energetiche si chiamano “stati dissociativi” e sono provocati da dolori o angosce estreme che il programmatore sa perfettamente risvegliare. E’ questo passaggio del libro la cui esattezza mi stupì, che mi diede una comprensione chiara :

 

Il processo dissociativo è la chiave di volta per la programmazione e tutto deve essere fatto per provocare questi stati modificati di coscienza : una violenta apertura psichica e spirituale. Durante delle sessioni viene esercitata sul bambino una forte pressione per spingerlo a fuggire dal dolore dissociandosi, attraversando lo specchio, scappa così da una situazione insopportabile e accede ad altre dimensioni dell’essere. La dissociazione di fronte ad un’estremo trauma e alla minaccia di morte certa, si manifesta paradossalmente con una calma improvvisa e sorprendente e con un’assenza di paura e di dolore, qualsiasi sia la gravità della violenza. E’ il risultato neuro-chimico del processo dissociativo che abbiamo descritto nel capitolo 5. In questo stato la vittima diventa, quindi, estremamente concentrata, sviluppa una iper acutezza sensoriale, una rapidità mentale e una sorta di espansione della nozione del tempo.

In questo stato dissociato e ipnotico, il bambino diviene iper ricettivo all’apprendimento e alla programmazione. Mk, pag 433

 

E’ quindi lo stato estatico (e ho imparato che l’ etimologia di estasi significa fuori da…) nel quale fui catturata, che il programmatore cerca di far scattare spingendo il livello di violenza fisica e psichica all’estremo, per far in modo che lo spirito della sua cavia si disconnetta e un nuovo alter venga in soccorso... alter che sarà dunque l’oggetto della programmazione.

 

L’alter con il quale sono entrata in contatto più coscientemente sino ad oggi, fu quello della schiava sessuale descritto nel capitolo X : Il predatore preso nella sua stessa trappola. Però gli alter non si creano solo attraverso torture sataniche, ma possono nascere in qualsiasi evento potenzialmente dissociativo.

 

 

L’alter felino protettore

 

C’è un alter di cui ho parlato nel Il predatore smascherato del capitolo V giacché all’epoca ignoravo tutto di questo universo. Sapevo semplicemente che si trattava del mio predatore in piena trasformazione, che sotto forma felina era venuto alla mia riscossa…

 

Questo alter proveniva da memorie sciamaniche. Poiché il controllo mentale può utilizzare lo sciamanesimo e lo stesso sciamanesimo può anche lui servirsi del controllo mentale...

 

Per quanto le parole di David potessero essere molto violente, con mia grande sorpresa potei trovare un allineamento, una forza serena che mi procurava una sensazione di invincibilità. Come se fossi avvolta da una protezione e non potesse raggiungermi nulla a sottrarmi energia.

[…]

Questa esperienza, che accadde due volte di seguito, fu così forte che fui immersa per tutta la sera e la notte, in uno stato di profonda beatitudine, e piangevo di gratitudine… Sentivo una metamorfosi all’opera e sapevo che si trattava di un legame col mio predatore. Avevo l’impressione di fondermi con lui.

 

 

L’alter “divorato”

 

Questo alter prese corpo durante un’epidemia, nell’orrore della fine di una civiltà. I primi capitoli parlano di lui e del modo con cui si è manifestato in questa vita nel corso di un inverno rigido, attraverso una malattia divoratrice di carne (lo stafilococco) associata alla sperimentazione di mancanza di danaro :

 

Stavamo cercando dei centesimi sotto i sedili dell’auto per poter comprare una cipolla al LIDL in modo da poterci offrire il lusso di una salsa. Questo tuffo più profondo nelle nostre paure della mancanza si manifestò naturalmente fisicamente nel nostro corpo. […] dei rossori che partivano dal pube si diffondevano ora sul ventre e le cosce, dei pruriti-bruciori, mai conosciuti prima continuavano a farsi sentire. Erano di una tale intensità che mi provocavano regolarmente una strana corrente elettrica dai piedi alla testa e non potevo assolutamente toccare queste parti. Anche un intorpidimento accompagnava questo fenomeno. […]

Una profonda paura manteneva una tensione continua nel mio corpo ed emergevano terribili angosce. La sensazione di decompormi da viva mi atterriva...

 

E’ solo nel corso della messa in opera del capitolo IX che presi coscienza che questa recrudescenza era dovuta ad una memoria non risolta di un altro io :

 

Era più di un anno che non avevo più una recidiva, e con lo iodio e il cambiamento alimentare, ammetto che non me l’aspettavo più. Ma, apparvero delle pustole che conoscevo bene, simultaneamente sull’addome, le natiche, i polsi, il dorso, ed ero sola, nessuno a cui rivolgermi !

 

La sera, la paura era così intensa che non riuscii a prendere sonno a lungo. […]

Ero sdraiata con la pancia in giù e sentivo il mio cuore che risuonava nel materasso. Degli spasmi hanno iniziato a scuotere il mio torace (ogni tanto questo mi accade, quando un’energia richiede di circolare nelle mie cellule) tanto da far vibrare il materasso. In quel momento percepii che questo era come un velo che separava due spazi-tempi.

Dall’altra parte si trovava un altro me che attraversava la stessa prova ma moltiplicata. Compresi che questo altro me stava vivendo la fine di una civiltà e stava morendo di una malattia che consuma la pelle (tipo peste o lebbra). Il coscientizzare questo, fuori dalla volontà, mi liberò istantaneamente dalla paura.

 

Comprender e integrare, sin nella mia carne, che questa malattia era dovuta a delle memorie, mi sconnesse dall’influenza del predatore. Per di più compresi che questa altra linea temporale, faceva parte dei miei probabili futuri, e sapevo che se avessi attraversato in questo modo tutte queste avventure in compagnia dell’infezione dello stafilococco, in alcun caso avrei terminato questo ciclo tra le sue grinfie !

 

A volte qualche sintomo cutaneo riappare con le paure di questo altro “divorato”. Anche se sa che ora sta andando verso un altro futuro, in un qualche modo gli rimangono degli attaccamenti allo scenario catastrofico, che si stanno staccando mano a mano che io – il suo altro sé di 3° densità - integro le lezioni che vi sono associate.

 

 

L’alter del gatto traumatizzato

 

Il fatto di programmare mentalmente un umano, è un lavoro molto minuzioso che richiede impressionanti capacità scientifiche, esoteriche e di “conoscenze” umane molto spinte. Queste vengono innanzitutto applicate all’osservazione delle particolarità del soggetto che potrebbero in seguito essere sfruttate.

 

Una delle particolarità della mia anima, è la sinergia con il mondo animale che si manifesta sotto diverse forme. Adesso SO che questa attitudine fu identificata come un difetto di grande interesse per creare un alter animale e poter così mantenere attiva la mia sottomissione alle leggi del servizio di sé.

 

 

Questo alter si estende a tutti gli animali. E’ quello per esempio che può interrompere una discussione importante per uscire in strada correndo perché sente il miagolio spaventato di un gattino ! Ho coscienza che alcune mie reazioni possono apparire “infantili” ed essere fonte di prese energetiche da chi mi circonda...

E’ uno dei programmi più profondamente incisi nella mia psiche. E’ decriptando dei sintomi emozionali ricorrenti che ho potuto constatare la portata della presa soggiacente del programma MK che traspare attraverso il mio legame con gli animali.

 

Concretamente, ho avuto forti reminescenze emozionali scoprendo i metodi che i carnefici utilizzano per trarre profitto da questo punto debole. Prima di tutto, i programmatori satanici incoraggiano il consolidamento di questo legame fino a far perdere al bambino la coscienza stessa che lo rende differente dagli animali. Per questo lo immergono in modo concreto nell’esperienza : per esempio chiudono il bambino in un recinto con dei cani, e per parecchi giorni, lo puniscono severamente se si comporta come un umano. Non deve parlare, non mettersi in piedi, non utilizzare le mani, dormire nudo sullo stesso terreno e anche farsi violentare da un cane precedentemente drogato. Lo step successivo è di generare attraverso questa regressione un alter animale.

 

Dopo aver vissuto questa immersione concreta, verrà suggellata anche un’alleanza spirituale. Avrà luogo una cerimonia per unire l’anima di un bambino con quello di un animale che lo tocca particolarmente, per esempio il suo animale da compagnia. I carnefici potranno quindi usare questa estrema fusione (che può essere creata anche tra due bambini) per generare diversi traumi. L’azione più orribile, ma la più efficace dal punto di vista satanico sarà di forzare il bambino a torturare e ad ammazzare lui stesso il suo amico intimo.

 

Una storia che mi ha segnato molto tra le numerose testimonianze, ognuna più abominevole dell’altra, fu quella di una bimba con i suoi gattini. Suo padre, programmatore MK, faceva subire cose ignobili ai gattini che la gatta della bambina partoriva. Assicurandole che avrebbe fatto la stessa cosa ai suoi nascituri se lei fosse rimasta incinta. E mantenne la parola quando sua figlia partorì un bebé proveniente da abusi incestuosi che essa subiva…

L’associazione tra il trauma causato dalla sofferenza dei gatti e quello causato dalla morte violenta del suo bambino, creò un amalgama nella sua identità. Essa viveva l’angoscia della gatta che non aveva saputo proteggere i suoi piccoli. Suo padre era riuscito a creare un alter gatto…

 

E’ stato constatato che quando la paziente veniva “attivata” con l’invocazione del fatto che non aveva potuto salvare né i suoi bambini né i piccoli della gatta, essa si automutilava con una lama da rasoio all’estremità delle sue dita, dita che hanno finito per assomigliare a degli artigli. Descrisse un comportamento simile quando si trovava in modo ambiguo a letto con degli uomini : l’alter gatto poteva graffiare il loro viso o il loro petto. MK, pag 307

 

Per quanto terribili queste informazioni, mi sono preziose perché mi aiutano a comprendere che la mia parte militante “Green Peace” che accorre quando u animale soffre, non è che l’attivazione di un meccanismo pre-programmato. Per esempio attualmente sono in grado di distinguere in me questo alter gatto efficacemente condizionato per soffrire quando un gatto soffre.

 

Questo pulsante del telecomando è molto utile perché quando è azionato, il programma può farmi sprofondare in uno stato emozionale insostenibile e farmi agire come un automa che ha una sola cosa in testa : salvare questo essere innocente angosciato !

I capitoli precedenti non mancano di esempi per illustrare la forza di questa influenza programmatrice…

 

Recentemente, giacché non reagivo più in modo da voler controllare il benessere del gatto del paese, grazie al quale ho vissuto molte fasi, mi sono ritrovata di nuovo in una situazione di estrema angoscia. Qualche settimana dopo aver rifiutato di cercare un’ennesima cucciolata perché la mia nonna Angela la sacrificasse – e mentre mi impegnavo a romper ogni pensiero verso di loro – fui obbligata a constatare, vedendo i gattini sotto lamia finestra, che non era riuscita a trovarli e che erano ben vivi…

 

In quel momento il cielo mi cadde sulla testa. La mia programmazione si mise a funzionare e mi fece pensare in modo ossessivo : “E’ colpa mia ! Che dolore staranno vivendo per essere arrivati in questo luogo dove non vengono nutriti e dove il nonno, non sopportando la loro esistenza pensa solo a prenderli a bastonate ?” Completamente posseduta potei sbarazzarmi di quel canale di predazione solo dopo aver attraversato emozionalmente il programma di questo alter.

 

E’ allora che compresi – collegandolo alla testimonianza descritta sopra – che sino a che mi sarei identificata al trauma di questo alter- gatto, sarei rimasta bloccata nell’orrore che rappresentava per me la nascita dei gattini. E così sarei rimasta prigioniera nella logica controllore della matrice SDS. Non volevo che vivessero perché non volevo che soffrissero o più precisamente IO non volevo soffrire !

 

E’ amore evitare a tutti i costi che l’altro possa soffrire ?

Il vero amore, non è piuttosto accettare l’Esistenza, che essa stessa include senza discriminazione l’esperienza della crudeltà del Servizio di Sé ?

 

Sapendo che ogni vittima è anche un carnefice, anche io ho esercitato il ruolo di boia !

Posso trovare nella mia vita indicazioni inconfutabili rispetto a questo ruolo che ho avuto nei confronti degli animali. Mi ricordo di un cosa curiosa (dato il mio lato “Brigitte Bardot”), che emerse durante la mia adolescenza. Durante la mia scolarizzazione a Orione (una delle comunità descritte nella terza parte del capitolo X), dopo essere stata preparata studiando gli archetipi e guardando dei video, dovetti assistere malgrado le mie reticenze ad una Corrida in Andalusia con i più grandi toreador dell’epoca ! Quando fui “completamente immersa”, scattò qualcosa di strano in me e durò per anni : completamente soggiogata, mi appassionai a questa “arte” e alla sua simbologia !

 

 

Questo, sino a quando compresi che mi ero fatta indottrinare a prendere parte a ciò che non è né più né meno che un rituale satanico legale a cielo aperto… Soprattutto quando lo collego a ciò che gli adulti mi incitavano a guardare della Corrida nella mia adolescenza :

“Contrariamente ad una partita di calcio, osserva come la folla ,quando esce dall’arena, è appagata e serena. Di fatto, grazie alla Corrida gli umani possono scaricare le loro pulsioni di morte…

Non è esattamente la stessa cosa che accade in tutti i rituali dove viene versato sangue per soddisfare delle entità ?

 

Ma la cosa più interessante ora, è constatare che avevo rinnovato delle memorie di linee temporali dove un altro me, o alter… fu un grande torero, quindi un prete satanico ! E’ così che in questa vita, all’estremo opposto, volendo risparmiare ogni sofferenza agli animali, tentavo di riscattare il mio karma, salvo che lo facevo ancora in modo SDS…

 

Nel capitolo L’insegnamento sciamanico della sofferenza animale, racconto il fatto che ho dovuto accettare di partecipare a far morire i gattini. Dovevo accettare di riprodurre l’atto terrificante del carnefice che condannavo – distruggere coscientemente la vita – per integrare sino a che punto viveva in me, e anche intorno a me.

 

Quando la debolezza del carnefice e della vittima saranno integrati al punto da non poter essere più utilizzati dal cartello SDS, allora diventeranno la mia forza.

 

 

Trasformare i propri sé, significa trasformare se stessi

 

Liberarsi dalla presa del predatore di un alter, è prima di tutto accettare che, lo si voglia o no, un lavoro di distruzione opera in noi e verso coloro che ci circondano attraverso la nostra polarità SDS.

 

Diventare un guaritore che si auto-guarisce e che controlla i propri stati dissociativi, necessita l'aver effettuato un viaggio profondo nella psiche di ciascuno dei propri predatori (che hanno preso possesso dei suoi alter) per individuare le loro astuzie che hanno per vocazione il mantenere la separazione e annientare ogni slancio al servizio degli altri.

 

E’ solo a partire da questa caccia incessante e dall’applicazione delle prese di coscienza che ne risulta che lo sciamano può sbarrare la strada a questo potenziale distruttore. Così, gli alter posseduti prima possono girarsi verso il gruppo interiore (gli altri frattali) ed esteriore (gli altri individui spinti a camminare verso il servizio agli altri) e mettere a disposizione le loro qualità.

 

E il non associare “il dare la caccia alla polarità SDS” con “il condannare la polarità SDS”, fa anche parte della sfida da cogliere per mettere insieme i diversi pezzi del puzzle e sopprimere il muro amnesico. In parole povere non giudicarsi nella propria sottomissione – cosciente o meno che ha avuto luogo e che ancora avverrà – ai programmi SDS.

 

Qualche rara persona dell’ambiente medico, ha ben compreso che la dissociazione è solo un handicap, ma contiene anche un potente potenziale evolutivo.

 

Lo psichiatra Milton H Erikson vedeva le turbe della personalità multiple come qualcosa di non necessariamente patologiche ma piuttosto come una risorsa fenomenale di potenzialità da impiegare. Usava l’ipnosi per accedere alle differenti personalità alter e per trasformare un comportamento involontario in azioni volontarie. Si tratta d’invertire una forza precedentemente negativa, incontrollabile e a volte distruttrice, in una forza controllabile per trarne vantaggio positivo e costruttivo. MK, pag 386

 

D’altronde, il racconto che segue illustra bene il fatto che quando un alter esce dal suo isolamento, rivela le sue attitudini benefiche.

 

Questo articolo descrive il caso di una donna tedesca a cui è stata diagnosticata una cecità corticale all’età di vent’anni in seguito ad un incidente. Per questo motivo camminava con l’aiuto di un cane guida. Il suo dossier medico dimostrava che essa aveva eseguito una serie di test che avevano confermato assai bene la sua cecità. Poiché non c’era alcun danno fisico nei suoi occhi, venne supposto che il problema provenisse certamente da danni al cervello sopraggiunti nell’incidente. 13 anni più tardi, in psicoterapia, viene diagnosticata come una sofferente di TDI con una decina di personalità alter… E’ nel corso del trattamento delle sue turbe dissociative che accadde qualcosa di importante : mentre il suo alter di un ragazzo adolescente era ai “comandi”, la sua vista si ristabilì. I suoi terapeuti riscontrarono che la visualità di questa donna, passava dall’oscurità alla luce in pochi secondi in funzione delle personalità emergenti.

 

Tuttavia precisiamo che non è assolutamente necessario essere “terapizzati” in un modo o nell’altro per accedere a, e trasformare la coscienza dei suoi alter, tanto più che il lavoro, per quanto penoso sia, quando viene effettuato dalla propria guida e dalla propria volontà è infinitamente più liberatore ! Rispetto a questo argomento potete leggere la condivisione di Francois Esame del mio dolore vissuto su Reseau LEO, spiega tra l’altro come è giunto alla fine (dopo più di 30 anni di lotta) di uno stato depressivo cronico estremamente limitante.

 

Ritornando alla dissociazione, questa è una funzione naturale dell’anima che le permette di moltiplicare il suo potenziale di sperimentazione ma che, nel caso che stiamo trattando, viene sfruttato dalla logica involutiva delle entità di 4° densità SDS. Non è necessario aver vissuto dei traumi dal potenziale dissociativo in questa vita per constatare che la nostra anima è frammentata. Di fatto, abbiamo sopportato abbastanza torture nelle nostre “vite precedenti” e gli alter che ne risultano ci seguono con bagagli karmici di vita in vita…

 

Riscoprendo la memoria di ogni cellula karmica che costituisce l’organismo multidimensionale che siamo – come un frutto di mora con tutti i suoi semini – permettiamo a questo organismo di utilizzare il potenziale che risulta dall’associazione di queste multiple capacità. Noi, quindi, siamo come una mora che avendo identificato ogni suo pezzo separato, diventa cosciente di essere una mora ! Allora possiamo avere accesso alle nostre vite di Cataro, Cagot, Sorginak (sacerdotessa pagana nella mitologia basca), Aborigeno, etc... ossia tutte le conoscenze d’iniziati che la nostra anima ha già sviluppato.

 

E come eco a questa trasformazione interiore, attiriamo a noi le persone (o alter fisici) che sono pronte ad attraversare i propri strati e opachi per avanzare verso una maggiore trasparenza e mettere il loro potere al servizio della comunità.

E’ così che “una mora cosciente di essere una mora” può prendere forma anche nel nuovo universo relazionale.

 

I semini lasciano passare un nuovo flusso di coscienza che prima era fissata, e anche lasciano passare nuovi codici genetici. Una riformattazione dei programmi distruttori a favore di altri programmi, permette allora una transizione dell’anima adesso mora per transitare in 4° densità SDA.

 

 

* * *

 

Il compito è, come dicono i Sufi, mantenere la testa fredda. Essere capaci di adattarsi ad un’espansione di coscienza che permette di vedere l’invisibile mantenendo i piedi sulla terra […]. Da qui, coloro che camminano attraverso il mondo delle tenebre e trovano il loro cammino lastricano e allargano la strada per quelli che vengono dopo. E’ un compito ingrato [e appassionante], ma bisogna ben che qualcuno se lo accolli !

L. Knight, l’Onda, tomo 8, pag 12

 

Hélène

 

Télécharger
Capitolo XI - con immagini.pdf
Document Adobe Acrobat 200.9 KB

Écrire commentaire

Commentaires: 0