Capitolo VII - Quando il marchio dell’inquisizione diventa strumento di deprogrammazione

 

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Questo capitolo tratterà in profondità il percorso dell’iniziato e sarà complementare a quello di Sand e Jenael : Il richiamo del paese Cataro.

 

Lo scenario si colloca nelle terre del castello di Bézu (nell’Aude) e il racconto illustra come le capacità dell’aspirante SDA, che in un primo momento vengono soffocate dall’efficacia dei dogmi New Age, si svelino in seguito grazie agli scossoni provocati dalle memorie d’inquisizione. Sostanzialmente perché il riemergere con grande intensità di queste ultime, vissute con la COSCIENZA e la VOLONTA’ di rinnovare il disco rotto del circuito karmico, diventa un trampolino di lancio che permette ai potenziali del vero Umano di venire allo scoperto.

 

Grazie alle nostre esperienze, comprensioni e ricerche, siamo in grado di condividere con voi questa graduale immersione nel mondo della predazione sino a far emergere in modo sempre più netto la Conoscenza salvifica dei popoli iniziatici.

 

Ciò che verrà scritto è basato su alcuni episodi cardine della vita di Hélène mentre David amplierà il campo d’informazione aggiungendovi la sua visione scientifica. Tale condivisione si inserisce nella continuità di una ricerca di equilibrio tra le polarità femminile e maschile che sono sempre tese a trovare il loro giusto collocamento : Hélène impara sempre più a prendere le distanze riguardo il suo bagaglio emozionale, grazie alle informazioni intellettuali che integra più volentieri, e David contatta sempre più da vicino le sue emozioni beneficiando così degli insegnamenti di queste ultime che completano il punto di vista scientifico.

 

 

Breve ricapitolazione

 

E’ importante, prima di tutto, collocare queste vicende nel contesto di vita e nello stato di Coscienza di Hélène come inizio dei fatti :

 

Due anni prima che emergessero queste forti memorie, stavo firmando un atto notarile per l’acquisto di un terreno in Ardèche, con Jef, mio ex compagno. Era tutto perfettamente allineato con le mie convinzioni dell’epoca : la natura era magnifica e selvaggia, il posto era ideale per proporre delle passeggiate guidate. Avevamo l’autorizzazione di installare una yurta (abitazione mobile dei popoli nomadi, tipo tenda), nelle vicinanze scorreva un’ abbondante acqua di fonte, vecchi castagni producevano tanto a che io potessi continuare la mia attività di creazione di “creme di castagno”. Avevamo anche un locale sulla strada che potevamo adibire come forno e atelier di musica. In breve, situazione ideale per una coppia desiderosa di piazzare delle “belle” alternative in una società decadente.

 

Ma… più la data della firma dal notaio si avvicinava, più mi invadeva un’angoscia inspiegabile.

Non riuscivo a comprendere (oltre al timore dell’impegno che i terapeuti ritenevano ne fosse la causa) da dove provenisse quel malessere, dato che attorno a me vedevamo i miei amici lanciarsi in progetti simili, e grazie alla loro forza e le loro convinzioni, creare un’attività ben avviata. Mi svalorizzavo molto.

La situazione divenne così dolorosa che, anche se eravamo in pieno inverno, presi il mio sacco a pelo e partii incontro all’ignoto in cerca di un chiarimento.

 

In questo giro di riconnessione, il senso di questa angoscia si chiariva di giorno in giorno sino a diventare una certezza : mi stavo imprigionando !

 

Sulla strada di ritorno, dopo qualche peripezia in Spagna, attraversai il dipartimento dell’Aude. Vi ero già stata più volte nella mia vita e ogni passaggio fu segnato da esperienze ben particolari. Questa volta mi ritrovai a dormire in una grotta a Reins-les-bains e uscendone al mattino presto, mi invase una fortissima sensazione : mi sentivo completamente “accordata” con questa terra al punto tale che mi apparve chiaro che se ci fosse stato un luogo dove avrei avuto intenzione di installarmi sarebbe stato in questa regione !

 

Fui messa di fronte ad una importante ondata emozionale dovuta all’abbandono delle proiezioni generate dalle mie credenze che erano sul punto di concretizzarsi con l’atto notarile. Dovetti affrontare anche un’altra ondata emozionale, sino ad allora inconscia ma ben dura, quella di vivere vicino alla mia famiglia per sostenerli nei momenti di difficoltà.

 

Erano appena trascorse poche settimane, che ero già di ritorno su questa terra che mi chiamava, ma da sola, perché Jef si era sentito ferito dall’abbandono del progetto nell’Ardeèch e non aveva intenzione di seguirmi in questo mio slancio improvviso. Mi raggiunse sei mesi dopo.

 

Alla fine, entrambi ben installati nell’Aude, eravamo al culmine dei nostri incontri e aspirazioni spirituali, dunque in piena espansione New Age… partecipavamo a tutte le cerimonie che potevano aiutare le terra in modo che l’umanità “andasse meglio” !

 

Tuttavia al termine di un anno di fedele servizio alla “Pacha-mama” e attivi contributi alla costituzione di una nova umanità che viveva in pace e in amore, un’insoddisfazione, sottile in un primo momento, cresceva in me. Cercavo sempre la mia via…

 

“Poteva essere che la “bolla d’amore e luce” fosse una sorta di “freno”, di “ostacolo” alla conoscenza, alla crescita e al progredire ? (…)

Quando si è chiusi in un sistema di credenze, non si può VEDERE ciò sta REALMENTE accadendo in modo OGGETTIVO. Non si mettono “apertamente” in dubbio le proprie osservazioni ed esperienze ; anzi, le si interpreta secondo il proprio sistema di credenze, senza dare spazio ad altre spiegazioni. Le cose che non collimano vengono ignorate o scartate.”

Laura Knight, l’Onde Tome II, pag 331

 

Un richiamo della mia anima, ancora inconscio, mi spingeva al di là di questa bolla menzognera New Age. La mia insoddisfazione iniziava a superare il confort che quella sicurezza illusoria mi offriva…

 

 

L’attrazione delle memorie Catare

 

In questo periodo conobbi Sand e Jenael e misi piede per la prima volta sul monte Bézu. Incontrai anche Emma la sorella con cui avrei attraversato prove iniziatiche. Ebbi la netta sensazione che in questo luogo si sarebbe aperta una porta su un’altra realtà… Senza dubbio su quella delle mie origini Catare.

 

 

I Catari erano un gruppo depositario di una Conoscenza iniziatica. Una Conoscenza che era per lo più molto attiva nell’ultimo sacramento che trasmisero : il Consolamentum. L’applicazione di questo permise di affrontare le fiamme del rogo cantando perché conferiva loro il potere di trascendere l’illusione della morte.

Ecco un piccolo documentario che apporta qualche elemento supplementare a proposito dei Catari e soprattutto del perché furono sterminati :

 

Les Cathars- “Pire que des démons!” (I Catari – “Peggio dei demoni”)

https://www.youtube.com/watch?v=ruZ5ZHye-w

 

L’epigenetica derivante dal cammino Cataro iniziatico quotidiano, risvegliava nella loro genetica alcuni codici di liberazione. Possiamo dire, in qualche modo, che quella originaria iniziazione viaggi attraverso lo spazio e il tempo grazie all’epigenetica ritrasmessa da diversi gruppi culturali che si rincorrono.

 

Durante il percorso di ricerca di verità, le parti interiori del ricercatore – i differenti archetipi della psiche (vittima, carnefice, ecc), gli altri Sé SDS o SDA su altre linee temporali – imparavano a riconoscersi mutualmente. Questa Conoscenza o onda portatrice di Consapevolezza, rivelava la sua quintessenza attraverso la capacità dell’iniziato a emanciparsi dalle leggi restrittive dell’esistenza di 3° densità. E’ il gioco alchemico dell’oca che porta alla Conoscenza che è, e fu trasmessa nel corso delle peregrinazioni degli uni e degli altri.

 

Fu ad esempio il caso dei Templari e dei Catari che in modo relativamente segreto, condivisero le loro conoscenze e a volte si sostennero. Allo stesso modo, al tempo delle crociate, i Templari ebbero dei legami privilegiati, per un periodo sufficientemente lungo, con gli Hashashyns o Assassini* (informazioni complementari verranno date prima del prossimo titolo) affinché questi ultimi potessero trarre beneficio da un sapere sia spirituale che materiale. Dalle conoscenze orientali emerse l’aura e il potere dei Templari che hanno inviato in occidente.

 

Parallelamente alle numerose tradizioni disseminate su tutta la superficie del globo, nacquero società o correnti esoteriche più o meno segrete (Esseni, Sufi, Gnostici, Zoroastri, Druidi, magi Persiani, sciamanesimo che va dalla Siberia all’Africa passando per l’Asia, ecc…) che comunicheranno spesso tra loro malgrado distanze a volte importanti, apportando gli uni agli altri delle informazioni, mantenendo così la loro trasformazione interiore attiva.

 

Il loro punto comune deriva da una saggezza alchemica universale, che attraverso il sistema dei simboli, guida l’individuo ad una caccia al tesoro multidimensionale per incontrare la propria identità originaria. L’Alchimia rappresenta giustamente la dimensione senza confine di questa Conoscenza poiché gli adepti della scienza ermetica non si identificarono mai con alcuna corrente specifica.

I ricercatori di verità, che mettevano in pericolo i dogmi totalitari imposti al popolo (in particolare gli sciamani occidentali qualificati come streghe e stregoni) si videro perseguitati a più riprese per decine se non per centinaia d’anni.

 

“Nei primi decenni del XV° secolo nell’anno 1650, gli Europei continentali giustiziarono tra i duecentomila e cinquecentomila streghe e stregoni (secondo le stime calcolate), di cui più dell’85% erano donne (BEN-YEHUDA,1985).”

Laura Knight, l’Onde Tomo IV, pag 123

 

La Chiesa cattolica romana ha fatto accettare l’uso di metodi di detenzione e di estorsioni di informazioni tra i più crudeli attraverso la creazione di un tribunale specializzato : l’Inquisizione che con la sua autorità giudiziaria combatteva l’eresia.

 

“…l’uso della tortura era gentilmente chiamato “mettre à la question” (sottoporre a processo Inquisitorio). Nel Languedoc, ondate ripetute di inquisitori altamente specializzati, aiutati da informatori e aguzzini, e animati dal totalitarismo del credo della Chiesa cattolica, muniti di dettagliati manuali e di registri di “informazioni” sempre più spessi, fecero lentamente ma sicuramente cadere il catarismo nell’oblio. Migliaia di drammi di coscienza si conclusero nelle segrete o in fuochi impregnati di sangue. Verso la fine del secolo [il XIII°], solo i veri eroi osavano dire che quel mondo era cattivo.

Non era un sistema giuridico, ma un sistema concepito per suscitare paura. Il sistema di terrore cattolico vecchio di duecentocinquant’ anni era il sistema studiato all’inizio delle persecuzioni della stregoneria ed era assai pratico – anche se curiosamente, le prime persecuzioni non furono ecclesiastiche ma politiche [come il processo di Giovanna d’Arco].”

Laura Knight, l’Onde Tomo IV, pag 130

 

Ciò che spaventava nelle sfere più alte del cartello SDS era : la crescita di un potenziale alchemico interiore !

 

Anche se all’epoca non riuscivo a esprimere parole su questo fenomeno, è esattamente ciò che percepivo. Un vitale bisogno di integrare la Conoscenza si risvegliava in me… ritrovare la mia vera identità, accedendo alla conoscenza primordiale attraverso una cosciente sperimentazione.

 

 

Le riconnessioni karmiche tra noi quattro così come con questa montagna (Bézu), furono impressionanti. Le energie che mi attraversavano durante le nostre condivisioni erano quasi palpabili tanto erano forti. Ero avida di queste nuove informazioni che stravolgevano le mie cellule ! Alla fine, la vita mi presentava una realtà in risposta alle mie aspirazioni più profonde. Per la prima volta ero certa dell’importanza di vivere le nuove esperienze che si presentavano.

 

Ricontattare le memorie familiari atemporali mi riempiva di entusiasmo e di euforia. Incontrai molto presto i proprietari del luogo e anche io fui invitata calorosamente a stabilirmi per “co-creare” questo spazio comunitario, tanto più che le mie competenze coi cavalli erano complementari con la gestione dei cavalli già presenti.

 

*Gli assassini (Confraternita degli Assassini)

“I cosiddetti “assassini”, in realtà erano gli Ismaeliti. L’Ismailismo è una branca dell’Islam shi’ita.

Hassan I Sabbah fu il fondatore dell’Ismailismo riformato da Alamut (XI°) (mentre i Sunniti si limitano a cogliere il senso superficiale del Corano, gli Shi’iti s’impegnano nello scoprirne il senso nascosto), ed elaborò la dottrina della Resurrezione.

(…)

La pratica dell’Assassino :

…il loro scopo nella vita non era di fare la guerra ma di studiare.

Anziché usare una classica guerra costosa in uomini investiti, era più utile far fuori attraverso un solo individuo tutti quelli che ritenevano utili perdere.

I guerrieri che assolvevano questo compito, lo facevano per spirito di sacrificio (…)

I Templari assumevano un ruolo da intermediari con il mondo mussulmano. Come gli Ismaeliti, erano dei guerrieri mistici che credevano nello stesso Dio e combattevano gli invasori Mongoli. Si misero a lavorare assieme a livello culturale e religioso : i Templari impararono l’uso dei numeri arabi, l’astronomia, etc. e acquisirono un livello evolutivo superiore a quello dei loro contemporanei, con una crescita economica dell’Ordine e la loro indipendenza di fronte alle autorità. (…)” http://www.templiers.org/assassinsphp

 

 

L’Opera in Nero

 

Jef si esprimeva poco sulla situazione ed io percepivo ancora che non condivideva il mio impulso vitale di cambiamento di direzione.

Per diverse altre ragioni, la nostra vita di quattro anni insieme scoppiò improvvisamente. Jef ne fu estremamente scosso. Ed è in questo stato di scuotimento interiore che mi installai in un caravan nel Bézu.

 

Grazie alle nuove informazioni che mi arrivarono, si operò un profondo cambiamento di coscienza. Divenni capace di comprendere che malgrado la sofferenza, la separazione fu un regalo. E se accettavo di scartarlo, potevo vivere quel cataclisma di abbandono (che emergeva un’ennesima volta nella mia vita), in modo TOTALMENTE diverso. Ossia uscendo dalla mia sensazione di impotenza mantenuta dal mio stato di vittima, responsabilizzandomi rispetto alla situazione che mi stavo attirando. Questo avrebbe portato degli insegnamenti come premio, stava liberamente a me trarne profitto o meno !

 

Fu anche il momento in cui mollai ogni tipo di terapia (che, sino a quel momento, credevo mi dovessero liberare dal mio imprigionamento) e andai molto più in profondità per visitare le mie memorie karmiche. Coscientizzai il reale interesse di andare a scoprire da me le informazioni engrammate nei miei condizionamenti. Attraverso questa modalità, si svilupparono un grande livello di responsabilizzazione e una maggiore espansione della visione; integrai il senso iniziatico della vita.

 

Il processo di guarigione delle solite ferite (abbandono, senso di colpa, ingiustizia, ecc..) continuava, tuttavia l’apertura che avveniva mi aiutò a comprendere che queste erano capeggiate dalle leggi karmiche (consistenti ovviamente nella reiterazione di scenari simili in ogni incarnazione), e che per raggiungere la mia comprensione e trovare la mia forza, dovevo guardare da sola quei meccanismi. Senza questo, avrei potuto rimanere eternamente dipendente dal circuito terapeutico… Inoltre, mi accorsi che queste pratiche rimanevano chiuse come in una cozza in quelli che le avevano create, non rispondevano più alla mia visione del mondo, che era scoppiata lasciando apparire una realtà molto più vasta retta da meccanismi decisamente diversi da quelli in cui avevo creduto.

 

Ed è constatando che la mia prigionia cresceva sempre più e grazie al sostegno del gruppo, che potei lanciarmi con un lavoro di pazienza e volontà nello scavare una galleria nel terreno della mia prigione.

 

“Non vi rendete conto della vostra situazione. Siete in prigione. Tutto ciò che potete desiderare, se siete sensati, è di evadere. Ma come si può evadere ? Bisogna accorgersi dei muri e scavare un tunnel. Un uomo da solo non può fare niente. Ma supponiate di essere in dieci o venti, e che ognuno lavori a turno. Assistendosi gli uni con gli altri si può portare a termine il tunnel ed evadere.

Inoltre, nessuno può fuggire dalla prigione senza l’aiuto di coloro che sono già scappati. Solo loro possono dirvi in che modo è possibile l’evasione e possono far arrivare ai prigionieri gli strumenti, le lime e tutto ciò che è loro necessario. Ma un unico prigioniero non può trovare gli uomini liberi né entrare in contatto con loro. E’ necessaria un’organizzazione. Senza organizzazione non viene raggiunto nulla.

(…) ogni prigioniero un giorno potrebbe avere la sua possibilità d’evasione, a condizione però che si renda conto di essere in prigione."

Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto (di Gurdjieff)

 

Da quando il processo di “scavare il tunnel” era iniziato, le mie credenze non smettevano di essere sottoposte a delle tempeste. Grazie agli scossoni, diventavo capace di VEDERE dietro le quinte, permettevo al dolore e alla coscienza di darsi appuntamento e manifestare la loro complementarietà :

 

L’Opera in Nero, prima tappa alchemica caratterizzata dalla scarnificazione, destrutturazione, smantellamento della materia (tappa senza la quale nessuna trasformazione dal piombo all’oro è possibile), poteva operare. Alcuni sciamani chiamano questo processo “la Notte Buia dell’anima”. Diverse etnie su tutto il globo terrestre hanno questa stessa visione : quella di essere spogliati dalla dimensione predatrice che riduce senza scrupoli l’aspirante in pezzi.

 

“(…) Una donna altaica (tribù nomade dell’Altai in Siberia) è diventata sciamana dopo aver avuto in visione : degli uomini sconosciuti le tagliavano il corpo in pezzi e mettevano la pelle in una pentola.

Secondo la tradizione degli sciamani altaici, gli spiriti degli antenati gli mangiano la carne, bevono il loro sangue, gli aprono la pancia, ecc.”

Mircéa Eliade citata da L. Knight, L’Onde, tomo IV, pg 45

 

Il luogo abitativo in cui fui accolta, rifletteva perfettamente il mio stato di smantellamento e di sfacelo interiore e anche l’oscurità del tunnel : per accedere al camper c’era solo una strada ripida e fangosa (difficile non scivolare !). Era sotto dei faggi e nascosto dietro una fila di bossi, per cui in pieno giorno mi facevo luce con una candela… Senza riscaldamento, senza elettricità e una feritoia in mezzo al pavimento…

 

Tanto più che quell’inverno 2012-2013 fu particolarmente piovoso e vivevamo nel versante esposto a Nord (certo compensato da una vista incredibile sul Monte Bugarach).

In effetti era la fine del mondo… quello di una vittima che si aggrappava alle credenze arcobaleno New Age !

 

Per una volta la mia volontà e la mia esigenza erano al servizio della mia evoluzione. Conoscendo l’importanza della mia responsabilità di fronte allo schema di vittima – di cui si serviva il mio predatore per incitarmi a svignarmela – non potevo seguire l’impulso di fuggire. In effetti avrei potuto andare alla ricerca di comodità e consolazione, ma nel profondo del mio essere sentivo che questa tappa era cruciale per la liberazione a cui aspiravo tanto.

 

Realizzando questa comprensione, aprivo le valvole ad un emozionale sino a quel giorno soffocato fuggendovi attraverso una iper-attività. E anche se trascorsi tre mesi in uno stato di angoscia interiore, comprendevo che tutto era al suo posto.

 

Ma non era che un prelavaggio prima della centrifuga karmica !

 

 

Quando il linguaggio degli uccelli ci svela gli indizi sui nostri ruoli karmici

 

Eravamo in sette a vivere in questo luogo : Sand e Jenael abitavano vicino alla casa di Philippe e Ghislaine, i proprietari (dopo i primi momenti di entusiasmo cominciarono a percepire e rendersi conto della tensione delle memorie karmiche che si attivavano in loro).

 

Più su (a dieci minuti a piedi dalla strada) Emma abitava in un caravan sotto lo chalet di Dolph, ed io appena sopra. Dolph viveva intensamente, senza coscientizzarle, le sue memorie di subalterno, ossia come schiavo di Philippe (Filippo). Essendo olandese e non essendosi sistemato amministrativamente, lavorava sodo per guadagnarsi da vivere presso il “capo che lo ospitava”. Per paura di essere messo alla porta, si piegava a tutte le sue volontà e in un qualche modo assumeva il ruolo di custode-servitore del luogo. Con Emma, le nostre memorie si riattivavano soprattutto con lui.

 

Visto che noi, i nuovi arrivati, formavamo un’équipe che lavorava a pieno regime sula coscientizzazione delle informazioni – che ci svelavano tanto le nostre emozioni quanto i segni esteriori per comprendere quali ruoli giocavamo -, mettemmo inevitabilmente a nudo le vesti che assumevano i nostri ospiti poiché erano legate alle nostre.

 

E poiché il nostro riunirci al Bézu aveva come obbiettivo il formare un luogo comunitario basato sulla coscienza di un “nuovo mondo”, per noi era assolutamente importante operare sui nostri ruoli karmici per non essere più dei burattini.

 

Ma di fatto non avevamo lo stesso concetto di questo “nuovo mondo” : rituali di purificazione dalle “cattive” energie del luogo, grandi cerimonie di pace tra l’energia femminile e maschile, serate di commemorazioni templari terminando in show di amore e luce venivano organizzati in questi luoghi…

 

Ognuno di questi avvenimenti mi fece vedere il vecchio mondo New Age sotto una nuova luce. E sempre più sentivo un disgusto, una intrusione, un non rispetto verso le forze della natura e le leggi universali. Ero di fronte alla vampirizzazione alla quale avevo partecipato sino a quel momento.

 

Facemmo molte condivisioni con i nostri ospiti ; conobbero quindi la realtà che noi vivevamo per cui il tenore delle memorie si riattivarono e cominciarono a farsi insistenti : tradimenti, espulsioni, roghi, impiccagioni, violenze, prigionia… tutto questo emergeva in noi attraverso i sogni, intensi malesseri o visioni.

I nostri ruoli di vittime durante il periodo dell’Inquisizione erano innegabili, e il ruolo di carnefici di fronte a noi, lo era altrettanto.

Senza porre alcun giudizio, eravamo degli interpreti che recitavano perfettamente il loro ruolo nel dramma karmico. Ma noi quattro avevamo scelto di uscire dal ruolo di vittime e tentavamo (spinti dai nostri programmi ancora attivi di salvatori), di far passare l’informazione a coloro che rivestivano il ruolo di carnefice.

 

Fu durante questa tappa iniziatica che presi coscienza della distinzione evolutiva tra i due ruoli. Mi spiego :

il ciclo d’incarnazione inizia con la sperimentazione di vite come carnefice, poi, progressivamente l’anima sperimenta l’altra polarità, quella da vittima. Ed è a quel punto che l’esperienza, diventando estremamente dolorosa, spinge l’individuo a cercare altro e a smettere di essere al servizio della distruzione. Avendo sperimentato pienamente queste due polarità SDS, può infine emergere l’apertura verso un cammino SDA.

 

Solo ora, guardando a ritroso, mi accorgo che ogni anima ha il proprio percorso da vivere e non può bruciare le tappe. Per cui in effetti il loro mondo futuro era molto semplicemente diverso dal nostro, e meno male d’altronde, perché rimanendo nel loro ruolo di persecutori ci hanno permesso di vivere il processo iniziatico fino in fondo.

 

E’importante comprendere che nel corso di una esperienza come quella che segue, ci sono ovviamente molte incarnazioni per ciascuno che entrano in gioco poiché si reiterano senza sosta gli stessi schemi e spesso con le stesse anime (che si risvegliano mutualmente ai loro “ricordi”). Quindi nei segni che vengono percepiti, lo spazio-tempo non è lineare e una persona non è relegata in un unico ruolo anche se la sua polarità principale mette in scena gli eventi corrispondenti al suo film (vittima o carnefice). Dal livello di densità superiore al nostro, il sistema di predazione si impegna a mantenerci nei suoi circoli viziosi. Così ci mette, prima o poi di fronte alla scelta di uscire o di non servirlo.

 

Se ci soffermiamo su alcuni dettagli, non è assolutamente per condannare qualcuno, ma piuttosto per ritrovare tutti i sassolini che “Pollicino- En-Je (An-gelo)” ha seminato aiutandoci ad avvolgere il filo dell’intrigo. Intrigo al quale prendono parte i nostri carnefici, i nostri “specchi quantici”, che ci offrono un aiuto prezioso e indispensabile per ritrovare il cammino di casa.

 

Ad oggi possiamo capire che il punto culminante della risalita di quelle memorie e, come gli indizi del linguaggio degli uccelli ci hanno svelato molto chiaramente, si trattava di linee temporali frammiste tra persecuzioni dei catari e la caccia alle streghe :

 

Prima di tutto noi abitavamo nel bosco sotto il castello di Bézu che era appartenuto a Bernard Sermon di Albedun (nome del castello all’epoca) e guarda caso il nome di famiglia di Dolph, inizia per “Albe…”

Come spiegavo prima, il timore di Dolph era quello di essere cacciato da casa sua, per cui si faceva in quattro eseguendo gli ordini di Filippo. Ed ecco cosa ci svela la storia riguardante questo signore templare di Albedun :

 

“Si sa che nel 1229, Bernard Sermon decise di nascondere un importante vescovo cataro, Guilhabert de Castres, e anche un prefetto, Guillaume Bernard Hunaud, nelle sue terre. Il re di Francia lo venne a sapere e nel 1231 confiscò il castello di Albedun donandolo a Pièrre de Voisins, un crociato francese, luogotenente di Simon de Montfort. La donazione a Pièrre de Voisins verrà confermata nel 1248. Bernard Sermon non fu mai accusato apertamente di eresia. Gli fu permesso di mantenere delle terre nella regione” http://www.belcaire-pyrenees.com/article-albedun-la-forteresse-du-bezus-dans-le-comte-du-razes-pres-de-quillan-122284908.html

 

E’ molto probabile che Dolph Albe… rivivesse anche lui le sue memorie di esclusione ai piedi del castello che gli era un tempo appartenuto. Il signor di Albedun fu espulso dal re dell’epoca, Luigi IX nonno di Filippo il Bello. Nell’attuale incarnazione, Dolph era completamente sottomesso a Filippo il Belga (come lo chiamavano le persone del luogo), per paura di essere cacciato di nuovo.

 

“Filippo il Bello aveva un brutta reputazione. Si trovava spesso al centro di sordidi affari : la torre di Nesle (nella quale non esita a sbattere tra le sbarre le sue tre nuore, accusate di adulterio e a scuoiare vivi i loro amanti), la distruzione dell’Ordine dei Templari (con lo scopo di appropriarsi delle loro ricchezze), la maledizione di Jacques de Molay (che darà luogo alla leggenda dei Re Maledetti), le sommosse anti-fiscali (il popolo salassato dalle tasse, si rivolta) o del Grande Scisma d’Occidente.” http://www.etaletaculture.fr/histoire/quel-est-le-roi-le-plus-mechant-de-l-histoire-de-france/

 

E’ altamente possibile che il “nostro” Philippe desse tanto prova di generosità, ospitalità, di sostegno verso coloro che avevano bisogno (secondo la visione SDS, ossia che tutto questo va a nutrire il proprio ego), per reggere un senso di colpa inconscio degli atti che aveva commesso (in quel contesto…ndt). Dopo aver regnato col terrore, un “ricatto karmico” lo spingerà a costruire un’oasi di pace e di luce (attualmente...ndt).

Cosa che si poteva facilmente realizzare nel dipartimento dell’Aude che a tutt’oggi, batte i records in fatto di concentrazione New Age e non è messo male sulla classifica della precarietà :

 

“La Francia è segnata da importanti disparità dipartimentali. La Seine-Saint_Denis è il dipartimento più colpito con un tasso di povertà del 24,8%. L’Aude (21%), il Pas-de Calais (20,7%) e i Pirenei Orientali (20,4%) sono anche tra i più rappresentati.” http://www.lefigaro.fr/conjoncture/2015/03/03/2002-20150303ARTFIG00182-quels-sont-les-departements-les-plus-pauvres-de-france.php

 

Per quanto riguarda Filippo il Belga, il potere e la ricchezza non gli sono mai mancati : è in grado di acquistare facilmente un castello, proprietà di centinaia d’ettari, edifici da ristrutturare…E’ anche proprietario di un paesino comunitario in Brasile con le stesse aspirazioni come nel Bézu. Anche se ha un aspetto mondano, la sua ricchezza non deriva sicuramente dalla sua precedente attività di allevamento intensivo, ma da alcuni affari con, tra l’altro, la mafia Ungherese come lui stesso ci ha fatto intendere…

 

Sbarcare in questa regione dell’Aude sotto le sembianze di un uomo simpatico e benevolo e con l’intenzione di costruire un nuovo mondo affinché i “guerrieri della luce” (spesso al verde) possano trarre profitto dalle sue ricchezze, è una buona strategia. Il suo predatore può glorificarsi e non sentirsi troppo scombussolato…

 

Inesorabilmente il suo “passato” karmico gli faceva attirare tutte le sue vittime, ciò era chiarissimo guardandolo con l’angolatura della visione che adottavamo e con la quale osservavamo le interazioni di Filippo con il suo entourage (compresi noi !). La maggior parte continuava ad ottemperare alle sue volontà. Ma quando alcuni osavano coscientizzare quelle memorie e dire stop al perpetuare della propria sottomissione, il suo predatore che si vedeva smascherato – non avendolo scelto - cominciava a mostrare i denti !

 

Un indizio importante ci fu svelato con le memorie di Jenael (il suo nome anagrafico è Jean.Jacques…Giovanni- Giacomo) quando contattò con forza e clamore la sua identità di Jacques de Molay (Giacomo di Molay) l’ultimo dei maestri templari che terminò i suoi giorni tradito, umiliato, torturato e bruciato vivo sotto gli ordini del re Filippo il Bello.

 

“Concordata con il re Filippo IV il Bello e i suoi agenti, la distruzione dell’Ordine del Tempio, di cui Giacomo di Molay è il ventitreesimo gran maestro, inizia il 13 ottobre 1307 con l’arresto nella stessa ora e in tutta la Francia, di tutti i Templari. Assicurandosi abilmente i il sostegno dell’opinione pubblica, il re di Francia acquieta anche gli scrupoli di papa Clemente V, che annuncia l’abolizione dell’Ordine nel corso del concilio di Vienna, nel 1312. Quando Giacomo di Molay nega pubblicamente le sue presunte confessioni il 18 marzo 1314, viene messo al rogo, sul quale avrebbe, secondo la leggenda, maledetto il papa e i re di Francia "sino alla tredicesima generazione".

Per maggiori comprensioni sul destino che univa questi due uomini, ecco un testo chiaro e obbiettivo :

Molay (Giacomo di), grande maestro dei Templari morto sul rogo, all’origine della legenda dei re maledetti”

http://www.france-pittoresque.com/spip.php?article944

 

Automaticamente, un “passato” karmico non risolto vibra in tutte le nostre cellule ed invia le informazioni all’entourage con cui entra in risonanza. Quindi non ci sono dubbi che Dolph, questo templare che aveva dato asilo ai Catari, fosse inconsciamente terrorizzato da Filippo che gli accordava il suo “diritto alla vita” in cambio del suo stato di schiavo.

E proprio come il Signore di Albedun, giocava sul rinnegare la propria profonda verità per mantenere qualche privilegio.

 

Il linguaggio degli uccelli continua a metterci su delle piste interessanti :

Dolph un antico iniziato (il cui nome evoca un’identità delfinica) ci orienta sulla pista dei popoli dell’acqua. Forse il nostro legame risale alla civiltà di Atlantide… In ogni caso la sua casa fatta completamente in legno era arredata secondo i gusti dei discendenti Atlantidei : i celti. C’erano molti quadri o immagini in cui appariva Merlino. Tuttavia alcune scene evocavano chiaramente o implicitamente atti erotici che, particolarmente in questa casa, a me procurava disagio.

 

In particolare, un quadro con Merlino seduto ai piedi di un albero e ovviamente Viviana quando era fanciulla, distesa sulle sue ginocchia. Mi evocava una relazione incestuosa…

 

 

Ecco come alcuni indizi, che potrebbero sembrare insignificanti, in un luogo preciso o in presenza della persona in questione, possono far emergere la paura di stupro o di incesto, che non sono delle sensazioni piacevoli da attraversare coscientemente…

 

Riconoscevo l’uomo iniziato ai misteri della vita, ma vedevo anche la sua parte predatrice che si nutriva dell’energia di una sessualità deviante.

 

 

Il Bézu e le sue streghe

 

Per comprendere la portata del predatore che alberga in Dolph, è necessario conoscere il suo comportamento con le donne. Lui stesso si definisce “The Master Gong” (Il Maestro del Gong) e tiene delle tournées con i suoi Gong asiatici sin nei paesi celtici (la Scozia e l’Irlanda), per proporre delle sedute di guarigione. E le persone, ovviamente delle donne, che vengono particolarmente influenzate dalle vibrazioni sonore degli strumenti e dalle vibrazioni karmiche del personaggio, sono le benvenute per uno stage gratuito con lui per “approfondire” le cure. Molte hanno sperimentato questo stage, ma non tutte erano d’accordo – quando la guarigione arrivava al chakra sacrale – di vivere l’iniziazione sessuale nel letto di Dolph !

 

Da parte mia, senza essere ancora al corrente di questa enorme manipolazione, era frequente che delle micosi vaginali (che simboleggiano dei problemi sulla sessualità), si manifestassero in me dopo averlo avvicinato un momento, e in Emma l’emergere di memorie di violenza furono un giorno così violente da credere di morirne di dolore.

 

Dolph ci insegnò molto, perché grazie a lui comprendemmo come un reincontro karmico tra il carnefice e la sua vittima può anche prendere la svolta di un miracolo : un giorno vedemmo arrivare Ingrid, una delle sue conquiste. Rolph ci spiegò che era accaduta una esperienza eccezionale : durante il loro incontro lei era su una sedia a rotelle, paralizzata. Ma mentre assisteva alla prima sessione di Gong, ritrovò miracolosamente l’uso delle sue gambe. Si “erano innamorati” l’uno dell’altra e il suo arrivo al Bézu, dal suo paese fu una rivoluzione per Dolph poiché lei sembrava aver deciso di rimanervi per qualche tempo.

 

Più elementi ci misero la pulce nell’orecchio rispetto alla natura karmica del loro legame: aveva l’età di sua figlia, 18-20 anni e lui era sulla sessantina (come l’immagine di Merlino e Viviana del quadro !). Ancora mi veniva svelata la relazione incestuosa.

 

Era arrivata al Bézu con i capelli rasati quasi a zero. Disse che era in nome di tutta la sofferenza femminile ! Casualmente molte donne che frequentavamo in quel momento che avevano memorie di inquisizione, avevano il desiderio di tagliarsi i capelli molto corti…

E quando si fa il collegamento con ciò che le streghe vissero per mano degli inquisitori, è interessante vedere sino a che punto (con azioni più meno consapevoli) le memorie, grazie al loro linguaggio simbolico, chiedono di essere viste :

 

“ Dopo l’arresto delle streghe o dei maghi, occorreva trovare prove formali per dimostrare la stregoneria. L’accusato veniva svestito, rasato in tutto il corpo per identificare il marchio del diavolo, come delle macchie sulla pelle, néi di bellezza, verruche o qualche altro segno sospetto.” http://www.sciencehumaine.info/esoterisme/phenomenes-paranormaux/313-a-la-chsse-au-sourcieres

 

Anche persone famose, delle stars, ci offrono uno scenario in cui vengono a galla memorie di streghe :

 

 

“Essa si era mostrata già da qualche giorno con capelli cortissimi, ma questa volta, Rose McGowan, è andata oltre. L’attrice, conosciuta a tutti per il suo ruolo di Paige Matthews nella serie Charmed, ha postato sul suo profilo Istagram, nuove foto sulle quali appariva con la testa rasata ! “No hair, don’t care" (Non ho i capelli, me ne frego), scrive in basso alle foto. “Onestamente è molto liberatorio”.

(…) La strega “di un tempo” di San Francisco non è l’unica ad aver adottato il capo rasato come stile. La cantante Sinèad O’Connor, la modella Ambra Rose, la cantante Britney Spears e anche Natalie Portman per recitare nel film V come Vendetta, hanno adottato la testa rasata.” http://www.closermag.fr/article/rose-mcgowan-s-affiche-pour-la-premiere-fois-la-tete-rasee-photo-576499

 

Un elemento su cui ci si può soffermare è ovviamente la guarigione avvenuta in Ingrid. Osservando attentamente le nostre esperienze si può osservare che i cicli di incarnazione a volte ci giocano dei brutti scherzi… Come ad esempio noi due (Hélène e David), che siamo stati attirati da quello che si chiama “innamoramento”. Che ironia “innamorarsi” del proprio carnefice ! Quello che chiameremo più adeguatamente “attrazione karmica” ha la sua ragione d’essere poiché funge da magnete tra due anime che possono aiutarsi mutualmente a liberarsi del ciclo infernale (un altro aspetto dello specchio quantico).

 

La stessa ironia si era manifestata per Ingrid – indubbiamente in un altro tempo torturata e ridotta alla paralisi (forse a causa dell’utilizzo di gabbie da tortura) – che a contatto con l’energia del suo carnefice, era uscita dal suo stato di immobilità soccombendo al “sentimento di attrazione karmica”.

 

Prendendo un po' le distanze dall’aspetto drammatico dell’inquisizione e del suo riaffiorare in chiave moderna, si può solo rimanere basiti di fronte alla grande intelligenza che viene operata a favore delle anime, così come al suo tocco umoristico !

 

All’inizio vedevamo Ingrid molto poco, poi quando la situazione cominciò a far emergere dubbi, osò, malgrado le sue paure di doversi accorger del rovescio della medaglia, ad andare più spesso a casa di Sand e Jenael. Era molto intelligente e aveva un forte temperamento, questo forse è normale in tali circostanze… ma non avendo integrato la possibilità di liberarsi dalla collera delle memorie karmiche, prese paura sia di Dolph che di Sand e Jenael.

 

Tutti gli abitanti del Bézu erano scossi da questa storia. Prima che partisse, le proponemmo una condivisione che accettò coraggiosamente visto che temeva particolarmente la violenza di Doplh. Forse ebbe una chiarezza, ma in ogni caso lasciò molto velocemente questa comunità di pazzi !

 

Dolph crollò e attraversò un lungo momento di depressione. Chiese spesso il nostro aiuto e sentivamo che si apriva, grazie allo smantellamento delle sue credenze. Cominciava ad intravedere il suo comportamento di predatore nei confronti delle donne, tanto più che noi eravamo in grado di parlarne in modo sempre più obbiettivo. Ma quando approcciavamo all’argomento delicato della sottomissione a Filippo (visto che riguardava il suo reddito, la sua abitazione, quindi la sua sopravvivenza), benché vedesse bene le ingiustizie che subiva, il suo predatore ritornava automaticamente in superficie. Non riusciva a concepire di mettere in discussione quella autorità, alla quale, diceva lui, si sentiva leale (verso il suo re !).

 

 

Due streghe sequestrate e sottoposte a Processo Inquisitorio

 

Ancora una volta Dolph (ancora una vita), rinunciò alle sue convinzioni di libertà per paura dell’autorità. La sua parte timorosa non tardò a prendere parte ancora al gioco di Filippo facendo seguire l’ordine di espulsione dei quattro detrattori che eravamo noi ! Non sopportava più lo specchio che noi rappresentavamo per lui.

E’qui che si giocava tutto. Per timore dell’autorità inquisitoria, stavamo piegando la schiena, ripartire di corsa e perpetuare quel passato che si impossessava del nostro futuro ?

 

No.

 

Nonostante le paure e la sensazione di trasgredire ad un certo ordine morale (quello della programmazione SDS), ci rifiutavamo di ottemperare, perché anche se i nostri “benefattori” non erano consapevoli delle dinamiche transdimensionali e ci consideravano come dei volgari abusivi persi in un filone spirituale assolutamente strano, percepivamo il carattere fortemente iniziatico di questi avvenimenti.

 

Le nostre regolari condivisioni a quattro (Emma, Sand, Jenael, ed io), mi permettevano di rimanere connessa con la voce che mi intimava ad andare sino in fondo all’esperienza. Ci si ritrovava come i quattro compari ungheresi durante la seconda guerra mondiale (avventure raccontate nel libro “Dialoghi con l’Angelo” di Gitta Mallasz), a centrarci con tutte le nostre forze sulla voce dell’“En-Je” (Angelo interiore), nonostante il dispiegamento delle forze SDS.

 

“Sappiate che la liberazione è lo scopo.

Non avete altri compiti. Non sta più a voi agire.

Solo LUI può agire.

Non prendete – poiché è LUI che prende

Non date – perché è lui che dà,

e la materia servirà.

Poiché l’unica ragione di ogni sua azione è il suo sacro disegno

Se agite senza LUI, la vostra mano offuscherà la materia.

Scegliete !

Volete essere voi a scegliere

O che sia LUI a scegliere per voi ?

Potete ancora scegliere !”

Dialoghi con l’Angelo

 

Era fondamentale uno sforzo costante per allinearsi sulla scelta della liberazione, liberarmi da questo ENORME programma di vittima, rifiutando di seguire la voce della paura.

 

“Spunta l’alba. Cantate !

Ma se occorre siate la SUA frusta.

L’alba celebra la morte delle tenebre.

Non abbiate pietà ! Soprattutto per voi stessi!

Che non ci siano tiepidi paludi !

Se appena percepite la minima falsità in voi, distruggetela !”

Dialoghi con l’Angelo

 

Allinearsi e allinerasi ancora su questa via SDA, era ben lontano dai miei desideri infantili che mi avevano condotto qualche mese prima ! Osare rimanere eretti di fronte al predatore, era qualcosa che mi spaventava ai più alti livelli. Ovviamente, perché osare dire NO ai miei schemi da vittima non faceva assolutamente parte delle opzioni previste dal cartello SDS che ha formattato la mia vita. Anzi, tutte le memorie di donna bruciata sul rogo mi urlavano di filarmela il più velocemente possibile.

 

“Non c’è più né frusta né compenso.

La breccia, (della) maledizione è satura.

Non c’è più schiavitù per voi.”

Dialoghi con l’Angelo

 

Tutta questa messa in scena era una possibilità per cercare di affrancarsi dal programma “schiavitù” della Matrice.

Tuttavia, vista da fuori, la situazione appariva completamente assurda: rimanere in un’abitazione precaria e insalubre con l’ambiente circostante sempre più minaccioso nei nostri confronti e con tutte le nostre paure che ci spingevano ad allontanarci !

 

Di fatto era da un po' che Dolph continuava ad essere minaccioso con noi. Ogni volta che incrociava Emma, le ricordava che la data della partenza si avvicinava e nessun altro avrebbe dovuto alloggiare a sua volta nel camping-car.

 

Non smettevamo di fare lo yo-yo sul bisogno di allinearci su questa opportunità cruciale di liberazione dai nostri programmi di vittime, e il senso di colpa e il timore dell’autorità. Queste due ultime sensazioni erano rafforzate dal legame karmico padre-figlia che avevamo entrambe (Emma ed io) con Dolph. In effetti andavamo spesso a casa sua per una doccia, per l’elettricità e a volte per il calore del fuoco…

 

In seguito, durante un momento di raccoglimento emozionale nel bosco dei Druidi (costituito da una decina di enormi magici faggi), ebbi il primo flash che conobbi di quel tipo : c’era appeso un uomo e sapevo che era Dolph, in quell’epoca mio padre.

 

Le relazioni al padre, ai Celti e ai Drudi erano spesso presenti nelle mie riconnessioni atemporali con Dolph. Anche questo faceva parte della prova perché percepivo che non era la prima volta che cercavo di salvarlo dall’inferno SDS, tanto più che eravamo sicuramente appartenuti agli stessi gruppi di ricercatori di verità.

 

 

Come segno di conferma (è il caso di dirlo !) arrivò l’immagine di un magnifico collare di metallo : questo collier, indossato a volte dai Celti, sul quale si distinguono due oche o cigni, ci indica chiaramente che i Celti, così come i Cagots (il cui marchio è una zampa d’oca), discendono dallo stesso lignaggio atlantideo iniziato alla magia dell’Oca.

E’ molto più difficile allinearsi di fronte ad un essere a cui ci si è attaccati e che in un momento di fragilità (e quindi di lucidità dell’anima) ci ha inviato un SOS : se mi era già capitato di accompagnare Doplh durante una prova cardine di questo genere affinché non cedesse alla facilità della magia nera… apparentemente fu invano poiché conobbe e conosceva ancora l’enfer-me-ment (letteralmente in italiano : l’inferno -mi-mente [la menzogna dell’inferno]. Ma anche la… chiusura… perché in francese “enfermer” significa…chiudere).

 

Adottando una visione più obbiettiva, vedevo che il predatore di Dolph, aveva ancora il sopravento, ciò significava che la sua sperimentazione in questo aspetto SDS, di fatto, non era terminata e che io non dovevo più intervenire con una qualsiasi energia di salvatrice, che era d’ostacolo alla sua sperimentazione, quindi alla sua evoluzione.

 

L’unico fine sul quale potevo portare attenzione era di rendermi completamente disponibile alle informazioni che mi trasmetteva la mia parte SDS attraverso questa esperienza, per poter coscientizzare e liberare i programmi che mi facevano rigiocare insaziabilmente il ruolo di vittima in ogni forma d’inquisizione. Era anche un legame d’attrazione (un padre da salvare) e di repulsione (un carnefice perverso), che dovevo tagliare a tu per tu con Dolph.

 

Il giorno X, andai a trovare Emma nella sua casa-roulotte prestata dal patriarca, e malgrado i nostri sudori freddi ritmati dalle paure, sapevamo che non ci saremmo spostate. Eravamo sedute l’una di fronte all’altra e non facevamo altro che accogliere le nostre paure quando Doplh entrò ordinandoci di uscire. Vedendo la nostra determinazione, ci disse : “Molto bene, allora anch’io rimarrò qui !”.

 

Ecco che la prova si rendeva chiara ! Due donne piene di memorie di torture e di violenze, chiuse con il loro torturatore, che ovviamente non vibrava di serenità !

 

Regnò per un po' un silenzio di piombo quando perse la pazienza e disse : “OK ! volete giocare a questo gioco allora vi farò uscire da qui !”. Detto questo uscì e trafficò con delle cose intorno al veicolo. In un primo momento non capimmo, ma stava togliendo i fermi del vecchio camion che non si muoveva da lì da molto tempo Seduto al posto del conduttore, cercò di farlo partire per un po' di volte, Dolph era sempre più nervoso, poi miracolosamente il camion partì ! Questi era tenuto in un campo dove una pista d’atterraggio molto ripida saliva verso un hangar.

 

Dolph fece uscire il camion dal posto dove era sistemato e iniziò la salita fangosa. Fu un vero calvario, venivamo scosse violentemente e molti oggetti cadevano dagli armadietti. Non smetteva di bloccarsi e di ripartire bruscamente. Non avevamo alcuna idea di quale svolta avrebbe preso questa situazione : poteva diventare fisicamente violento con noi ? Il veicolo avrebbe tenuto su questo pendìo scivoloso ?

 

Una padella in ghisa cadde a qualche centimetro dalle nostre teste. Sempre sedute l’una di fronte all’altra, ci ripetevamo vicendevolmente “fiducia, fiducia, fiducia…”. Il camping car si bloccò una decina di volte !

Mai avevo percepito così nettamente la presenza del mio “Angelo” o della mia Supercoscienza come durante questa prova di intenza paura.

 

Dolph, per non so quale miracolo arrivò sul posto. Avevo quasi intenzione di felicitarmi per questa prodezza, tanto si era sforzato. Parcheggiò il furgone nell’hangar e se ne andò.

Particolrmente scosse, in tutti i sensi, restammo ancora immobili e silenziose ad accogliere la nostra adrenalina ancora per un buon momento. Il nostro caro Dolph ritornò a trascorrere la notte con noi.

E non fu una bazzecola dormire nel suo camping-car, in sua presenza, sotto la sua sorveglianza…

 

Il giorno dopo, mentre avevo lo sguardo nel vago di fronte alla parete fatta di assi aggiuntate, chiusi gli occhi e vidi la stessa immagine ma al negativo : raggi di luce formavano ora le sbarre della prigione !

Poi Emma iniziò a raccontarmi la storia che ha scritto Paolo Coelo :

 

Uno scrittore (forse lui stesso), si ritrova messo di fronte, quando incontra una delle sue lettrici, all’insorgere di una vita precedente durante il tempo dell’Inquisizione : è un prete e viene assunto contro la sua volontà dagli inquisitori per ispezionare il copro delle donne per determinare se fossero portatrici di un segno, registrato nel manuale d’inquisizione, che avrebbe tradito il loro collegamento a qualche culto di stregoneria.

 

Per timore di subire la stessa sorte, egli obbedisce, quindi vende la sua anima al diavolo… Un giorno si trova a dover esaminare una ragazza che tempo addietro lo aveva fatto partecipe delle sue conoscenze occulte della Tradizione della luna e con la quale conobbe momenti intimi e magici. Con la candela dovette illuminare ogni angolo del suo corpo sotto lo sguardo degli inquisitori per alla fine cadere su una piccola luna tatuata vicino al pube, segno incontestabile della sua appartenenza a quel gruppo di iniziate qualificate come streghe… Essa fu quindi sottoposta all ”Processo inquisitorio” e bruciata viva.

Il narratore sapeva che in questa attuale vita, si presentava una possibilità di redenzione grazie ai suoi incontri karmici.

 

Qualche precisazione riguardante il Processo Inquisitorio :

 

“La procedura inquisitoriale accorda una grande importanza alla confessione dell’accusato. (…) Tutto un procedimento viene messo in atto per ottenere la loro testimonianza [dei colpevoli]. (…) L’inquisitore deve estrapolare eventualmente la verità “attraverso la furbizia e la sagacia. Tra le pressioni dal punto di vista fisico, si possono citare: la reclusione che, secondo Berbnard Gui, “apre lo spirito”, la privazione di cibo e la tortura.“

Wikipedia https://frwikipedia.org/wiki/Inquisition

 

Emma venne molto ispirata poiché questa storia portò a galla una nuova ondata emozionale. Desideravo che questo tira e molla interiore cessasse al più presto, tuttavia, se questo racconto risuonava così fortemente, è perché ci svelava delle chiavi per confermare alcuni ricordi e per assicurarci che non eravamo in pieno delirio. Potevamo rivedere la scena che recitavamo secondo un’angolatura più analitica nonostante la presa emozionale :

 

SI, stavamo rivivendo lo scenario che avevamo già vissuto su diverse linee temporali, e le nostre anime si ritrovavano qui ed ora, per offrirci la possibilità di andare al di là di un trauma ciclico.

 

SI, Dolph aveva rivestito la pelle del ricercatore di verità che aveva venduto la sua anima al diavolo perpetuando gli ordini inquisitoriali che giungevano dall’alto. Rimanendo recuperato dal suo predatore, vibrava tutta la sua perversione sessuale.

 

SI, Emma ed io eravamo nella pelle di donne iniziate alla conoscenza che davano fastidio (streghe o Catari) e che stavano rivivendo la loro deportazione in un carro tirato da buoi (il camping-car), sballottate violentemente sulle strade, linciate dai villeggianti (oggetti che ci cadevano addosso), e poi rinchiuse attendendo d’essere condannate…

 

Tutti questi segni, per quanto fossero sgradevoli, ci permettevano di coscientizzare la REALTA’ della manifestazione delle memorie karmiche. E’ solo a partire dal momento in cui le coscientizziamo e le accettiamo che può apparire una diramazione verso un altro futuro. Ma per intraprendere questo nuovo cammino, occorre realizzare la cosa più difficile: allinearsi con questa presa di coscienza e praticarla nella materia rimanendo “semplicemente” presenti alla voce intuitiva della nostra parte SDA, del nostro Angelo.

 

E ’ciò che stava succedendo, e fu la prima volta che una situazione di questo tipo – la connessione alla nostra guida SDA -, ebbe una tale intensità. Per questo fu una delle liberazioni tra le più forti, rapide ed efficaci che potessi vivere sino ad oggi.

Percepivo sempre più nettamente che non erano solo le nostre memorie personali ad essere in gioco, ma una moltitudine di memorie di donne vittime dell’inquisizione.

 

I campi morfogenetici di tutte queste donne, e anche il loro DNA, s’influenzavano reciprocamente per, ad esempio, accentuare l’intensità di un’esperienza. La retro-informazione epigenetica che ne deriva può diventare il luogo di una reazione a catena attraverso la quale si comunicano nuovi comportamenti liberatori.

 

D’altronde ciò che stavamo vivendo lì, non era altro che la continuità di ciò che altre donne come Ingrid, avevano vissuto in quel luogo. I loro incontri ci avevano fornito degli indizi e noi spingevamo semplicemente l’esperienza un gradino più lontano nella coscientizzazione e nell’azione che ne derivava.

 

Ad un certo punto mentre Dolph era nell’hangar e armeggiava con un trattore, fu più forte di me, dovevo esprimergli ciò che mi stava attraversando. Mi avvicinai a lui e gli dissi “Sappi, se noi rimaniamo qui, è per le nostre memorie comuni che ci spingono, ma anche quelle di tutte le donne che tu hai violentato e ucciso !” Mi rispose: “Grazie per l’informazione” si girò e continuò con i suoi affari.

 

Consapevole di provocare il drago, tuttavia mi ritrovai di fronte ad una terribile sensazione di ingiustizia che la strega poteva percepire quando non veniva considerata la veridicità delle sue parole se non sotto forma di confessioni estorte con la tortura…

 

Un’ondata emerse improvvisamente dai miei piedi attraverso tutto il mio corpo, per uscire sotto forma di urlo di cui non mi sarei sentita capace ! Di fatto furono più ondate e più urli di fila sino a che crollai a terra scossa da spasmi.

 

Ecco la mia risposta al Processo Inquisitorio ! Con questo slancio irrazionale (quindi non premeditato) la mia Sopracoscienza mi aveva spinto a stare di fronte al mio torturatore. Una forte onda scosse le mie cellule e fece tremare la programmazione di donna perseguitata !

 

In un caso come questo, la presa di coscienza che si stava attuando, va a completare e ad orientare il segnale di sofferenza emesso dalle cellule di cui l’apparato vocale diventa il portavoce. L’informazione karmica sommata all’emozione e alla consapevolezza, formano un raggio coerente capace di guarigione e auto-guarigione che fa di un urlo un vero “laser sonoro”.

 

Erano tre giorni e tre notti che eravamo nell’hangar. Ci permettemmo quindi una pausa vitale, un’immersione nel fiume a qualche km in là.

Al nostro ritorno, tutte le nostre cose erano in un rimorchio accanto al camping-car chiuso a chiave. La nostra parte egotica si sentì scoraggiata e tradita nel vedere che l’espulsione prendeva forma, ma non potevamo andare oltre, eravamo andate sino in fondo a questa rievocazione di memorie. Una volta accettato questo, quale sollievo sentire che alla fine potevamo partire !

 

Il nostro carnefice ci liberava in due modi: attraverso le azioni piene di simbolismo inquisitorio che riproduceva, avevamo potuto vivere consapevolmente le nostre reminiscenze da streghe e perfette perseguitate. Inoltre, mettendo le nostre cose fuori, ci indicava che ora, eravamo fuori dalle memorie storiche del Bézu.

 

 

Come Viviana imprigionò Merlino

 

Ciò che rimane stupefacente e interessante, è che dopo il taglio, ricordandomi lo svolgimento di quelle scene karmiche, mi sono resa conto che non era tanto Dolph che suscitava in me più paura, ma la persona che in un primo momento io credevo fosse “dalla mia stessa parte”… Ghislaine fu senza dubbio una strega d’alto livello che aveva mantenuto in memoria le fiamme del rogo. Per tanto era lei che assicurava, senza che ci si accorgesse in un primo momento, la forza motrice, lo yang e l’intransigenza che spingeva Filippo ad assumere sino alla fine il suo ruolo d’inquisitore, espresso dal suo ruolo di “proprietario responsabile” !

 

Ora comprendo che questo timore è di origine multidimensionale perché Ghislaine conosceva il mio mondo. Essa possiede le facoltà di una potente Amasutum che mette al servizio del regno patriarcale. Quella paura che potevo percepire in sua presenza, proveniva dalla memoria di pericolo inaspettato : quello di essere tradita da un membro della propria famiglia. Per di più conservavo ancora cicatrici di situazioni (rare ma intense) di confronti femminili che si erano presentate nella mia vita. Quando una o più donne riprendono il vessillo tirannico del funzionamento patriarcale, in genere sono motivate da una vendetta camuffata verso tutto il potere maschile. Ogni potere di cui si appropriano, quindi (e lo si può constatare in diverse diramazioni della realtà). Adottando le regole SDS come unica via, mettono ancora più intensità nell’opera che viene conferita loro !

 

Ancora una volta Merlino appariva attraverso la perfetta illustrazione della leggenda di un uomo che non può essere sfidato da nulla. Tuttavia, una donna attraverso la manipolazione sentimentale arriva ad accedere ai suoi segreti che lei userà per mantenerlo prigioniero per sempre.

 

L’anno in cui i cavalieri della tavola rotonda cercarono Merlino :

 

“Ma Merlino puntualmente non si presentò. Nessuno l’aveva visto né conosciuto. Potete immaginare l’angoscia di Sir Gawaine che continuava a percorrere tutti i luoghi.

Un giorno si addentrò nella foresta di Brocéliande, e lì scoprì uno strano fenomeno : una sorta di vapore… Non poteva credere che il suo cavallo non riuscisse a superare un ostacolo trasparente e aereo. Ma no. Ostinatamente il cavallo rifiutava d’avanzare…E, si sentì chiamare per nome, riconoscendo la voce di Merlino.

Dove siete ? Chiese Gawaine. Vi prego di farvi vedere…

No, rispose Merlino, non mi vedrete mai più e dopo di voi rivolgerò la parola solo a mia moglie Viviana. Nel mondo non ci sono delle torri così potenti quanto la prigione d’aria in cui lei mi ha rinchiuso. E raccontò allora, come, durante il sonno, Viviana aveva fatto un cerchio col suo velo, attorno ad un boschetto; e come, quando si svegliò, comprese che non poteva più uscire da questo cerchio incantato in cui Viviana lo teneva prigioniero.”

http://letarot.com/histoires-einsegnement/pages/Merlin.html

 

 

Viviana aveva preso Merlino in ostaggio grazie ai poteri che lui stesso le aveva trasmesso…

Ghislaine, che era fortemente spinta a vendicarsi di Filippo, lo stava imprigionando in una prigione invisibile approfittando di questa esistenza di sonno. Detto questo, facendo uso degli strumenti del patriarcato, imprigionava anche se stessa…

 

D’altronde, il linguaggio degli uccelli, ci conferma che nei suoi bagagli karmici, si porta dietro un odio contro i ragazzi visto che si faceva chiamare “Guylaine”, nome foneticamente composto da “guy” (ragazzo in inglese) et “haine” (odio in italiano).

Nonostante l’esperienza molto intensa con Dolph, non avevo ceduto, ma quando durante quest’ultima prova del camping-car mi ero trovata di fronte a Filippo e Ghislaine, dovetti centrarmi ancora più fortemente per non cedere alle mie paure “di suprema autorità” !

 

Ghislaine prese la parola e mi disse “Ora sai cosa ti rimane da fare: prendi i tuoi cavali e le tue cose e vai via da qui”. poi con un tono più materno “Sai Hélène, sei sul filo del rasoio, andandotene via, puoi ancora evitare di precipitare e mantenere la tua integrità”.

A questo risposi attingendo alla Forza della Strega in me, “No, io non me ne andrò !”. Sottintendendo : non partirò sotto la pressione delle mie paure, ma solo quando ci sarà una conclusione interiore che mi farà scattare il semaforo verde…”

 

Sand e Jenael vissero le stesse scene ma conformi al loro scenario : Filippo e Ghislaine pretendevano che partissero, ma poiché gli avevano affittato una casetta, legalmente non potevano espellerli da un giorno all’altro. Lo stesso gli tagliò l’elettricità e quindi anche Internet. Dolph che li riteneva responsabili della fuga di Ingrid, fu a due passi dall’andare da loro con la sua motosega !

Dopo lo scenario “il rogo dei catari e delle streghe”, avremmo potuto girare una nuova versione del film “Massacro con la motosega” !

 

Ma non accadde nulla e nessuno fu colpito fisicamente. Il corpo percepiva solo il terrore e i dolori legati alle incarnazioni ravvivate in questo luogo. Ma poiché vennero vissuti ad occhi ben aperti, la deprogrammazione che ne risultò, non permise che avesse luogo ancora una conseguenza fisica.

Sand e Jenael , alla fine, furono cacciati allo stesso modo nostro : durante una loro assenza, tutta la famiglia di Filippo si impegnò per tirar via tutte le loro cose (che finirono anche loro nella benna del trattore all’interno dell’ hangar). E nello stesso tempo, cambiarono le serrature. Sand e Jenael si liberarono anch’essi della prigionia karmica !

 

La “Notte Buia dell’Anima” citata all’inizio così come la “morte dello sciamano” sono dei processi che i costumi locali di tali iniziazioni descrivono come una tappa necessaria per sviluppare la facoltà di viaggiare tra i mondi, ossia permettere di vivere coscientemente l’inter-penetrazione della 3° e 4° densità.

 

Solo sperimentando la tortura fisica e psichica inflitte dai demoni, l’aspirante viene iniziato alle conoscenze di questi ultimi. Dopo aver subito mutilazioni e azioni violente di rabbia, l’iniziato rinasce con una carne e uno spirito nuovi. E quando rinasce in questo modo, diventa capace di Vedere e di imboccare il ponte tra i mondi, ma soprattutto in grado di conoscere la Verità poiché ha conosciuto la menzogna nel più profondo del suo essere.

 

Molti individui percorrono la via dello sciamano senza averne sempre coscienza, esplorano la natura delle forze che sottendono le realtà e penetrano il processo di trasformazione che è alla base di ogni movimento e alla fine di ogni esistenza.

Ma tra coloro che lo vivono consapevolmente c’è qualche raro sciamano vero, mentre altri falsi sciamani si ergono come guide mettendosi in mostra.

 

Questi sono gli scenari che la nostra matrice deve presentare per affinare l’equilibrio delle forze dell’ampio ventaglio delle esperienze multidimensionali della Coscienza. Gli usurpatori sono tutti coloro che popolano il mondo New Age e si posizionano nei ranghi dei guru, attirando numerosi fans grazie ai loro “poteri magici” per comunicare con le altre dimensioni (per esempio durante l’EMI : Esperienza di Morte Imminente).

In effetti hanno imparato a imboccare il ponte, ma anziché servirsi di uno sguardo obbiettivo per discernere la Verità della Menzogna, hanno fatto il patto con il diavolo e applicano la conoscenza al soldo del versante SDS.

 

La nostra incarnazione comporta molte “Notti Buie dell’Anima” e tutta la vita è un’iniziazione. Quella del Bézu fu un ponte essenziale verso la realtà predatrice che ci insegna…

 

In quell’inverno 2012, data profetizzata come la fine del mondo, fui calorosamente accolta in quel futuro “isola di luce” da un magnifico arcobaleno non lontano da Bugarach, a immagine della mia “colorazione” New Age… e ripartita con la propulsione dell’insegnamento del “lato oscuro della Forza” !

 

 

 

 

Anime sorelle

 

Come ho spiegato precedentemente, al momento del nostro incontro, Emma ed io, avevamo nettamente percepito l’emergere delle nostre memorie di sorelle, e le esperienze del Bézu ci avevano fortemente unite come gemelle. Tra l’altro come per sottolineare il nostro legame di gemellanza in questa famiglia multidimensionale, i nostri due nomi compongono il primo e il secondo nome che portava una stessa persona: la figlia di Jenael !

 

Il collegamento evidenziato nel dialogo col mio Angelo n° 45 a proposito di Sirio sommato a un Sacro occhiolino che affina le mie comprensioni riguardanti la mia relazione con Emma :

 

“I Dogons conoscono l’esistenza di due stelle intorno a Sirio. La prima (scoperta nel 1851 da Peter) orbita intorno a Sirio en 50 anni (…).

La seconda, la chiamano “Emma Ya” o “Sorgo” o “La stella delle donne”.” http://www.infomysteres.com/histoire/histoire7.htm

[Precisiamo che le parole “Sorgo” o “EmmaYa” in Dogon sono molto simili al basco “Sorgin Emakumea” che significa “Donna maga” (o madre maga). La radice “sorgo” da cui deriva la parola “sorgin” o “sorginia” significa esattamente “maga o strega”].

 

Dunque abbiamo due piste di culture ancestrali, una basca e una dogon, che con il prefisso “Emma” o “Ema” designano da un lato una stella gemella all’altra, e d’altra parte la qualità matriarcale della strega in lingua basca (la Sorgina, di cui parleremo dettagliatamente nel capitolo VIII).

 

Entrambe eravamo molto legate dalle nostre memorie di gemelle e di streghe ! Ancora più importante, grazie all’esperienza del Bézu abbiamo imparato, a non lasciarci più distrarre dalla tentazione di dichiarare una ennesima guerra dei Gina1Abul, ma ampliare e utilizzare il nostro potenziale di donna creatrice, in un altro futuro.

 

Tale potenziale dell’Amasutum Kadistu, della madre strega o anche del popolo della stella delle donne (così come la stella dei delfini come verrà spiegato in seguito), mette bene in evidenza in questo contesto che il passaggio del ponte degli iniziati verso una 4° densità SDA, s’impara grazie al ruolo chiave del potere femminile che risiede in ogni essere umano.

Non sorprende che il bersaglio di coloro che non vogliono che l’umano si affranchi dalle leggi della Matrice, sia principalmente la donna e i popoli che hanno sviluppato il loro potenziale femminile.

 

Ma se proseguiamo nelle nostre ricerche, gli indizi si moltiplicano :

 

“Da migliaia d’anni, i Dogon del Mali possiedono una grande conoscenza dell’astronomia. (…) Ritengono che il nostro sistema solare in un qualche modo sia “attaccato” al sistema di Sirio e che insieme descriverebbero una doppia spirale che traccia nel cosmo una figura che oggi ci fa stranamente pensare alla struttura del nostro DNA. (…)

E’ importante anche notare che sembra che Sirio abbia una configurazione particolare col nostro sole. In effetti, tutte le costellazioni in cielo, vengono influenzate dal movimento lentissimo dalla precessione dell’equinozio (la posizione delle stelle varia dell’equivalente di un grado all’orizzonte ogni 72 anni alla stessa data del calendario solare, ossia passano 25920 anni prima di rivedere le stelle e la loro stessa posizione nello stesso momento dell’anno). Tutte, tranne Sirio che pare essere quasi fisso da tempi immemorabili (…)

Oggigiorno si sa già da qualche tempo che “almeno” l’80% delle stelle sono in configurazione binaria. Potrebbe essere il caso del sole, e allora Sirio A ( o B o C) potrebbe essere il candidato di stella binaria del nostro sole. (Le stelle binarie hanno un movimento collegato nel loro cammino attorno alla galassia alla quale esse appartengono)

(…) Di fatto, questo modello è stato perfettamente descritto dagli astronomi indù del periodo vedico. Per loro la “grande annata” implicava dei periodi di coscienza più o meno sviluppata dell’umanità secondo l’allontanamento ciclico di due stelle gemelle (Sirio e il Sole).”

http://www.agoravox.fr/culture-loisirs/etonnant/article/sirius-c-est-du-serieux-161187

 

Estratto da un articolo su Sirio e il nostro sistema solare che vi consigliamo vivamente : Sirio è serio

 

Rìguardo alla gemellanza di Sirio e del nostro sistema solare, è molto probabile che questo legame che evoca il DNA (fonte di informazione universale che si trova in ognuno di noi) permetta tra questi due sistemi solari, una formazione di tubo spazio-temporale e anche l’esistenza del fenomeno di implicazione quantica che dimostra come due particelle possano essere unite attraverso lo spazio e il tempo.

Esisterebbe quindi un collegamento particolare che favorisce una comunicazione della Conoscenza Abgal (cetaceo e delfinide) di 5° e 4° densità SDA verso la nostra 3° densità SDS.

 

Ancora una volta gli indizi che osservavo nella mia realtà confermavano questa pista poiché non c’era alcun dubbio (visto il suo gusto per il gioco e il movimento, la sua propensione a manifestare empatia), che Emma possedesse nella sua genetica maggiori geni di origine Abgal.

 

Avevamo già approcciato alla gemellanza percepita nella nostra coppia nel Capitolo V, ma scrivendo questo, giunsero delle informazioni per approfondire le nostre comprensioni : Sirio (argomento introdotto attraverso la sensazione di fratellanza, o piuttosto di “sorellanza” con Emma) ci mette fisicamente sulla pista dell’esistenza cosmica degli altri Sé. Sicuramente esistono su altri sistemi solari o galattici dei doppi ognuno con la propria specificità, e completano il puzzle dell’epigenetica che noi, terreni in ricerca, siamo i soli a poter sistemare nella materia per essere trasportati dall’Onda di cambiamento piuttosto che essere sommersi.

 

Imparare a conoscere e ad accettare la nostra parte predatrice che è anche uno dei nostri doppi (ma che per il momento oscura le altre), è l’unica opzione che avremmo per liberaci dal suo controllo. Tale processo d’integrazione del nostro predatore permette alle nostre altre “anime-sorelle” di connettersi all’essere unico quale noi siamo attraverso le risonanze modificate del nostro DNA.

 

Nel corso del nostro percorso terrestre, ogni individuo entra in contatto con persone portatrici della genetica delle sue anime-sorelle. Questi momenti di vita condivisi, in genere, non sono di poco conto.

Ora comprendo molto di più le ragioni del legame quasi di fusione con Emma durante quel particolare periodo. Risvegliava in me i codici di cui avevo bisogno e viceversa (questo accadeva anche per tutto il quartetto) per attivare un potenziale dormiente rinforzando così le nostre capacità di “Madri-Streghe” nell’attraversare la tempesta inquisitoriale.

 

Attraverso l’intreccio di informazioni decriptate grazie al linguaggio degli uccelli, scoprimmo che le streghe, Sirio, l’energia Abgal e la gemellanza erano collegati. Allo stesso modo, la forza della connessione di questi diversi archetipi venne rivelata grazie alla repressione vissuta al Bézu che fece da eco a tutte quelle parti che la nostra anima ha vissuto su altre linee temporali.

 

 

Le trappole del sentimento di attrazione karmica

 

Detto in altre parole : le trappole dell’attaccamento.

 

Nel corso del superamento di queste credenze, dovetti attraversare un’altra prova di attaccamento :

Nei mesi che seguirono, Emma incontrò Cédric ed io David. Grazie agli incontri con i nostri maschili, iniziammo un processo di “separazione” necessario al nuovo equilibrio.

Da questi due uomini emanava un maschile passivo guerriero non certamente neutro con le donne… d’altronde entrambi rivelavano inconsciamente i segni della loro predominanza Gina’Abul : il tatuaggio di una lucertola per uno, e di un serpente per l’altro !

Non era un caso, l’insegnamento doveva perfezionarsi !

 

Cédric aveva una volontà di ferro, era in piena rimessa in discussione e VOLEVA cambiare. Nello stesso momento in cui accedeva alle conoscenze delle nostre esperienze e delle nostre comprensioni, egli esplorava anche diverse altre strade New Age. Non era assolutamente un problema, ma quello che era il problema era che non riusciva a distinguere tra lui e il suo predatore. E visto che durante i nostri scambi ognuno viene rinviato alla sua parte SDS dagli altri (soprattutto quando il predatore è di grande portata e persiste nel mantenere gli occhi sul suo ospite chiuso), Cédric si sentiva rifiutato e giudicato.

 

La diffidenza e il risentimento presero il sopravvento e alla fine decise di continuare a spianarsi la strada con terapie e a nutrirsi di insegnamenti devozionali dei “saggi” indù come Sri Tathata e Amma. Pratiche millenarie, sulle quali si appoggiano milioni di persone, che ovviamente sono molto più rassicuranti di un piccolo gruppo di persone che identificano questi “maestri” come degli eccellenti distributori di cibo per i nostri predatori…

 

Con Cédric siamo riuscite a prendere coscienza, e in seguito anche con David (seconda parte del VI capitolo), come il cartello SDS utilizi una persona sufficientemente ignorante o in negazione delle realtà predatrice per generare attraverso di lei – in occasione di un incontro volto a condividere le nostre comprensioni e a spalleggiarci vicendevolmente per vedere al di là del velo – un canale di predazione permettendo di disturbare la frequenza SDA. Tale tipo di presa energetica è una delle tattiche molto efficace per rallentare la progressione di un gruppo.

 

Emma, in mezzo a queste tempeste, era sicuramente dispiaciuta nel vedere ciò che era giusto per la sua evoluzione. La sua “sensazione di attrazione karmica” per Cèdric, i suoi schemi di salvatrice e anche la sua sottomissione ancora presente verso il “maschio dominante”, le impedivano (come accade nella maggior parte delle coppie), di vedere la realtà in modo obbiettivo.

 

Fu doloroso per me constatare che anche dopo aver vissuto l’iniziazione inquisitrice, scelse di allontanarsi dall’equipe. Il sistema predatore è assolutamente e decisamente astuto. Puntava su tutti i programmi 3D che Emma aveva avuto paura di lasciare, affinché s’isolasse dagli apprendisti-fuggiti e ritornasse a rinchiudersi in se stessa, nella sua prigione con il suo carnefice !

 

L’inquisizione continuava il suo lavoro ingegnoso e organizzato, e non mancava di ricordarle quelli che, malgrado il loro cammino iniziatico, si lasciavano dominare dalle paure (la maggior parte del tempo non coscientizzate) e lasciando ad esse il potere di dirigere la loro scelta.

 

Ancora adesso che sto scrivendo queste righe, sento tristezza, quella di aver superato degli ostacoli a fianco di persone che erano diventate molto vicine e che tuttavia si sono fatte travolgere dai tentacoli della Matrice.

 

E’ CERTO che la liberazione da questa grande prigione, necessita una visione estremamente lucida di fronte ad ogni sentimento d’attrazione karmica e anche un’accettazione TOTALE della scelta di sperimentazione dell’altro per quanto inconsapevole e dolorosa possa essere. Ogni manifestazione d’attaccamento, per quanto sottilissima, è un’intrusione sul cammino necessario per l’anima altrui, ma è anche una trappola che ci tende il nostro predatore per mantenerci sotto controllo della frequenza SDS.

 

Per questo, scrivere queste avventure per quanto lontane, mi permette di identificare le debolezze persistenti del sentirsi attratti karmicamente. Anche se sono presenti solo dei frammenti, vista l’ampiezza di tutta la vibrazione (sia SDS che SDA) dovuta al passaggio dell’Onda, essi rappresentano dei veri ostacoli rispetto all’affrancamento dal ciclo 3D.

 

Ciò che Emma viveva con Cédric, io lo vivevo con David con la differenza che – malgrado il flusso artistico che si sommava all’attaccamento – una convinzione interiore mi spingeva ad essere molto vigile riguardo l’addormentamento che incombeva su di me. Avevo pienamente coscienza che le mie possibilità di sopravvivenza erano molto poche, se non nulle, senza la possibilità di condividere col gruppo.

 

Mi resi conto che la costituzione genetica gioca in effetti un ruolo preponderante rispetto le possibilità che ha un individuo nello scoprire gli strumenti adeguati, soprattutto come utilizzarli, per estirparsi dalla propria prigione dorata.

I geni Abgal in effetti sono preziosi per realizzare la Grande Opera : il Vero Umano… ma è necessaria un’associazione delle nostre origini galattiche. E l’elemento importante per la ricetta è la Volontà Leonina, che Emma non aveva risvegliato sufficientemente per domare la sua parte rettiliana.

Ognuno può scovare questa forza in sé grazie anche alla disciplina dello sciamano applicata nella quotidianità che automaticamente giunge a modificare la nostra epigenetica.

 

 

Tale volontà proviene dalla quarta via, un lavoro simultaneo sulle tre vie descritte da Gurdjeff : la via del fakiro che lavora soprattutto per superare i limiti del corpo, la via del monaco che si focalizza sulla liberazione dalla presa emozionale, la via dello yogi che opera molto per la sua liberazione con una ricerca del sapere riguardanti le leggi universali.

 

“Le vie si oppongono alla vita di tutti giorni, fondata su altri principi e soggetta ad altre leggi. E’ lì il segreto del loro potere e del loro significato. In una vita ordinaria, anche se ci sono interessi filosofici, scientifici, religiosi o sociali, non c’è niente e non può esserci nulla che offra le possibilità contenute nelle vie.

(…)

La quarta via differenzia dalle altre in ciò che pone di fronte all’uomo, prima di tutto l’esigenza di una comprensione. L’uomo non deve fare niente senza comprendere (…). Più un uomo comprenderà ciò che fa, più i risultati dei suoi sforzi saranno validi. E’un principio fondamentale della quarta Via. I risultati ottenuti nel lavoro sono proporzionali alla consapevolezza che si ha durante questo lavoro.

(...)

Così quando un uomo raggiunge la volontà attraverso la quarta Via, se ne può servire, perché ha acquisito il controllo di tutte le sue funzioni fisiche, emozionali e intellettuali. (…) La quarta Via a volte viene chiamata “la Via dell’uomo furbo”. “L’uomo furbo” conosce il segreto che il fakiro, il monaco e lo yogi non conoscono.”

Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto.

 

Quindi l’associazione delle tre Vie è fondamentale per accedere alla Volontà leonina emanata dalla quarta Via.

 

E’ proprio questa completa applicazione nella vita che le avventure al Bézu ci hanno permesso di sperimentare :

- Le condizioni a volte fisicamente crude ci hanno spinto a superare una certa soglia per quanto riguarda i bisogni e le credenze sul corpo fisico.

- L’intensità dell’emozionale vissuta sotto tutti gli aspetti (e in un luogo isolato), ci ha spinto ad attraversare le emozioni con una sempre maggiore accettazione e ci ha insegnato a trarre profitto da queste lezioni.

- E ovviamente, senza una più ampia comprensione della situazione (chiedendo uno sforzo di apertura mentale da rinnovare ogni giorno), né il nostro corpo fisico, né il nostro corpo emozionale, avrebbero potuto adattarsi all’esperienza e continuare in questa direzione ancora oggi.

 

Con questo concetto che ci offre Gurdjeff, diventa chiaro che attraversare una prova di una simile intensità senza la complementarietà delle tre Vie sarebbe stato pericoloso sul piano emozionale, mentale e anche forse fisico… Attraverso questa associazione che formano la quarta Via, la Via della Conoscenza vissuta, le implicazioni karmiche e multidimensionali ci rivelano l’importanza e la giustezza degli eventi da attraversare, così come il loro disegno…

 

La trappola che ci tende il sentirsi attratti karmicamente si può identificare e superare lavorando in concerto sui differenti aspetti della nostra stessa incarnazione terrestre.

Ma per imparare, bisogna sperimentare…

 

Per cui ritrovarmi ad un certo punto in due piccole stanze con David, era un’esperienza che ci faceva terribilmente paura. Dopo molti stratagemmi dei nostri predatori per evitare questa situazione, comprendemmo che lottavamo contro una nuova opportunità di apprendimento e alla fine andai ad abitare a casa sua. Come per caso mi ritrovai ancora nel Comune di Bézu ma dall’altra parte della montagna, nel paesino di Saint Just !

 

Decisamente questa montagna di Templari, Catari, Streghe e tesori nascosti, non aveva terminato di insegnarci, ci invitava a scoprire tutte le sfaccettature della lezione…

 

 

Solo oggi sono in grado di comprendere la sottile evoluzione dell’insegnamento : non era “testa o croce” ma “testa e croce” !

Il versante Nord, scoprii, è fondamentale per attraversare consapevolmente le memorie karmiche; in questo caso, memorie d’inquisizione con chi mi circondava.

Il versante Sud, la lezione si affinava : i vissuti karmici riguardavano sempre le memorie d’inquisizione, ma questa volta, l’inquisitore condivideva la mia vita quotidiana sin nel mio letto !

 

Questa avventura a lungo termine e questo legame molto prossimo a quello che fu il mio carnefice su altre linee temporali avrebbe approfondito la mia deprogrammazione di vittima. Detto ciò, se questa relazione intima riusciva a durare e verificarsi costruttiva è perché David stesso sviluppò la capacità di vedere coscientemente le sue memorie, come le racconta chiaramente nella 3° parte del Capitolo VI.

Si deprogrammava anche lui osando a stare di fronte alle peggiori atrocità che il suo predatore aveva commesso attraverso la sua umanità repressa. Questa coscientizzazione e accettazione del suo ruolo d’Inquisitore riducevano la presa del suo predatore, permettendo, quindi, alle altre sfaccettature del suo essere (emotività, sensibilità, creatività…quindi il femminile iniziatico), di trovare il loro giusto posto.

 

Grazie alle mie memorie di vittima, lui poté contattare le sue memorie di carnefice e viceversa : un buon lavoro d’equipe quando tutti si impegnano, compreso il predatore !

 

Sviluppiamo poco questa tematica, poiché i capitoli precedenti descrivono ampiamente i punti specifici che entrambi abbiamo dovuto superare per una complementarietà costruttiva (quindi SDA) in sostituzione della complementarietà distruttiva (SDS).

 

L’argomento presente riguarda il femminile perseguitato e il maschile che perseguita, ma abbiamo anche osservato in noi (come gli archetipi Merlino e Viviana), le memorie di un femminile tirannico e di un maschile sottomesso. La vittima e il carnefice permettono di mettere parole sui due aspetti principali della nostra realtà psicofisica. Tali aspetti rimangono compartimentati sino a che non gli diamo un atro volto, sino a che non riveliamo la funzione trasformatrice che dorme in essi, inserendo il carattere dinamico della coppia SDA/SDS. Lo yin e lo yang si associano accogliendo la loro controparte. Formano un movimento dinamico della coscienza creatrice che si spinge in una spirale evolutiva.

 

D’altronde è grazie al nostro modo di vedere in piena trasformazione concernente la sinergia di queste polarità, che i nostri predatori ci lasciano sempre più sperimentare la ricchezza di una vera complementarietà tra noi due. La qualità di scambio che Hélène ha lamentato di aver perso con la partenza di Emma, ora c’è (dopo quattro anni di impegno assiduo !) nella nostra coppia. Inoltre più questa complementarietà tra le nostre due anime si arricchisce, più la nostalgia della relazione tra gemelli (la famosa sensazione d’attrazione karmica) che provava Hélène, sparì.

 

Questo miscuglio di qualità specificatamente femminili (l’ascolto, l’intuizione, la capacità di sentire le emozioni) con quelle specificatamente maschili (capacità di decodificare i simboli e di apportare informazioni più mentali), operano in ciascuno di noi due, e permette una condivisione molto più ricca e costruttiva di quanto avremmo potuto avere conoscendoci prima.

 

 

* * *

 

 

Nel capitolo XIII, la caccia al tesoro ci porterà ad approfondire le ragioni multidimensionali di un’inquisizione subdola e incessante.

 

Il racconto affronterà le stesse memorie, ma con altri costumi e vissuti con maggiore distacco. Arriverà sin ai Paesi Baschi. Nella continuità di questo VII capitolo, illustrerà come grazie alla riconnessione con gli altri frattali della nostra anima (Cagots, Catari, streghe, Jacquets, Atlantidei, ecc.) – che in altri spazi-temporali hanno già percorso questo cammino che consiste nel domare il drago – la traversata dell’universo predatore possa diventare realizzabile.

La Conoscenza dei popoli iniziatici che resuscitano attraverso le nostre memorie karmiche d’inquisizione, ci guida per coscientizzare sino a che punto tutti i cicli che giungono alla loro fine, si giustappongono oggi offrendoci le chiavi : le chiavi per cavalcare l’Onda del nostro fine ciclo attuale anziché lasciarsi sommergere…

 

Hélène

 

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