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Capitolo V, 2° parte - I risvolti insospettabili dell’uovo

 

 

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Nel momento in cui scrivevamo questo testo e cercavamo di riunire i pezzi delle indicazioni sulle uova annunciati precedentemente, i nostri vicini hanno bussato alla porta per offrirci delle uova e invitarci a mangiare il loro primo galletto !

Toh… ecco ancora un gallo iniziatico… ancora uova…

 

Questo susseguirsi di sincronicità ci guidava su una strada costellata di comprensioni :

Nel capito lo IV, Hélène spiega l’importanza dell’esperienza del sacrificio del gallo e il potere degli elementi simbolici rispetto a questa azione.

La morte di una vecchia strada diretta inconsciamente dall’ego viene annunciata dal canto del gallo. Ci viene a togliere dal sonno, ci invita a prepararci ad uscire dalla grotta per esporci al sole leonino (concretizzato dalla creazione del Reseau LEO e poi dall’Epopea…). Questo accadeva appena dopo il solstizio d’inverno, quando la luce comincia a crescere.

 

Ora, siamo all’inizio della primavera e la vita riemerge in superficie... E’ tempo di superare una seconda tappa : rompere il guscio !

Uovo, chetosi e manipolazione

 

Salvador Dalì, artista specializzato sull’argomento uovo, ci ha ispirato.

In Wikipedia, si legge :

 

“Egli trova il suo stile a partire dal 1929, anno in cui diviene completamente surrealista e inventa il metodo paranoico-critico. Il metodo paranoico – critico, o paranoia – critica, è un procedimento creativo inventato da Salvador Dalì applicabile a tutte le arti. Egli lo definisce come “metodo spontaneo di conoscenza irrazionale, basato sull’oggettivazione critica e sistematica delle associazioni e interpretazioni deliranti.

[…] Dromard la analizza come un’interpretazione critica di immagini ossessive che emergono alla coscienza quando quest’ultima entra in uno stato crepuscolare, il mentismo.

Si chiama mentismo una sfilza rapida e incoerente di pensieri e immagini, che la persona non riesce a controllare o interrompere, e il cui contenuto può essere più o meno angosciante. Il mentismo sopraggiunge soprattutto durante la fase prima di addormentarsi e si suppone possa essere l’origine dell’insonnia”.

 

E’ così surrealista da approfondire la sua conoscenza da uncondizionamento irrazionale e angosciante ? No, perché se si riconosce che l’inconscio è il vettore usato dalla predazione iperdimensionale che fa parte della nostra realtà, allora sosteniamo il processo che consiste nel frantumare il guscio dell’uovo.

 

Il teatro-museo Dalì in Catalogna è ricco di simboli : su una parete di colore “rosso matrice”, le cui finestre sono con le griglie come una prigione, sono disposte in modo identico e rettilineo, degli strani oggetti che abbiamo identificato come polli alla griglia !

 

Ancora una volta la morte del gallo (o piuttosto dei galli) ! Questi aiutano la nostra anima, come le prese in un’arrampicata, a scalare il muro della matrice artificiale. D’altronde, i cipressi che si trovano spesso nei cimiteri, e che costeggiano questa parete, sono simbolo di elevazione dell’anima, il passaggio da una densità all’altra.

 

Giunto in alto, l’individuo matura in un grande uovo che sta in equilibrio su questo confine, per poter finalmente avere la possibilità di elevare l’Umano Nuovo verso un’altra densità (o anche ricadere nella 3D e finire come una frtittata per ricominciare a riprendere a scalare !).

 

Dopo aver osservato meglio, apprendiamo che i polli sono fatti di pane ! Quindi riceviamo un doppio messaggio e il secondo illustra bene l’importanza della nostra transizione alimentare : da un’alimentazione basata sui cereali – simboleggiata dal pane, a cui eravamo saldamente attaccati come scotch alla Matrice – possiamo, attraverso un periodo di incubazione chetogena (che l’uovo ricco di proteine, grassi e pieno di elementi nutritivi, illustra a meraviglia), vedere al di là della muraglia delle nostre credenze distorte e aprire le braccia ad un’altra realtà…

 

Apriamo un attimo una parentesi su una meravigliosa menzogna associata al messaggio di Gesù. “Questo è il mio corpo”, diceva distribuendo dei pani !

Strano per un essere che aveva accesso alla Conoscenza e che veniva per offrire a coloro che erano pronti, le chiavi per un cammino verso la liberazione… E’ un buffo modo di operare per l’affrancamento dell’umanità ponendo come sacro (e incitando al suo consumo) il pane, i cereali, quindi i glucidi che causano come effetto, l’intossicazione del corpo, l’atrofia del cervello e interferiscono in modo detrminante sul piano della Supercoscienza, in breve un’ incrostazione su tutti i livelli !

Prendere il pane come simbolo di redenzione è particolarmente offensivo. Il salvatore dei racconti biblici che si identifica fisicamente con questo tipo di alimento ci spinge a farci delle domande sul suo equilibrio fisico, psichico e spirituale !

 

 

D’altronde è interessante notare la percezione del corpo umano secondo Don Juan descritta da Carlos Castaneda :

 

“Quando un uomo impara a vedere, vede che un uomo è un uovo luminoso, sia che sia un mendicante o un re che non hanno nulla da spartirsi.”

 

In effetti l’uovo è un simbolo perfetto per l’alimentazione chetogena. Il ritorno alla vita in primavera, era celebrato con uova decorate e la loro degustazione festosa. Non c’è da meravigliarsi che il sistema che controlla la massa, abbia sostituito tranquillamente il contenuto dell’uovo con lo zucchero e il cioccolato integrando a questo culto pagano le credenze religiose di resurrezione che non è altro che il ritorno alla Matrice, una ripetizione… L’uovo di cioccolata fa pensare al pescatore che utilizza le esche (pescetti artificiali) per attrarre pesci grossi.

 

 

Uovo, mitologia, rituali e alchimia

 

L’uovo rappresenta la vita e la nascita, è stato il primo simbolo ad essere utilizzato nei rituali di tutto il mondo sin nella notte dei tempi :

 

L’usanza di offrire delle uova decorate, dipinte o lavorate, esisteva già prima dell’era cristiana, in seguito offrire uova preziose apparve anche nelle corti reali.

Alla fine del XIX secolo, alla corte imperiale di Russia, Nicola II offriva alla sua sposa e a sua madre per Pasqua, delle uova di Fabergé in oro e pietre preziose considerati come capolavori di gioielleria.

 

Il serpente gnostico si attorciglia intorno ad un uovo.

 

“Esso [il serpente* è colui che apre gli occhi agli uomini, e che quindi gli permette di acquisire la conoscenza, ossia la gnosi. Questa allegoria è fondamentale per gli gnostici ; è un completo ribaltamento dei valori, in cui il Bene diventa il Male, e in cui il Male diventa il Bene”

http://www.sagesse-marseille.com/lhomme-sage/symbolisme/le-symbolisme-de-loeuf.html

 

Secondo la filosofia, Brigitte Boudon :

 

“Con il simbolismo dell’uovo si approda ai misteri della creazione e della vita. È il simbolo maggiormente in rapporto con i misteri del vivente. Ci conduce in una dimensione paradossale, quella del passaggio tra il caos e il mondo differenziato, quando le cose iniziano a giungere nell’esistenza, il momento in cui tutto è ancora possibile. Passaggio dall’Uno al molteplice. […] Secondo i racconti mitologici che raccontano della creazione del mondo, […] i testi ci lasciano indovinare la possibile esistenza di un Caos, un “mondo anteriore”, che conteneva già in sé ma in stato latente o con una diversa conformazione, tutta la “materia prima” che verrà adoperata per la creazione”.

 

L’uovo è anche il simbolo dello zero :

 

“Zero è una parola che deriva dall’arabo çifa, che significa vuoto. Come l’uovo cosmico, esso simboleggia tutte le potenzialità. Figura perfetta per eccellenza, senza né inizio né fine. […] Lo Zero è prima l’Uno e poi, in questo caso, lo spazio della creazione.

[…] Tale simbolo di vita concentrata, uovo primordiale, nella dottrina dei Catari (AMAO,175) significava la doppia natura del Cristo : il potere unito del divino e dell’umano”.

http:////www.sagesse-marseille.com/lhomme-sage/symbolisme/le-symbolisme-de-loeuf.html

 

Numerose indicazioni ci sono state inviate con il simbolo uovo. In questo periodo invernale, l’insieme di situazioni, emozioni e comprensioni, ha permesso, a partire dal caos iniziale, di rivelare le nostre potenzialità nascoste. Nello sviluppo del seme, la creazione era già all’opera…e si stava manifestando con il verbo, il ruggito del leone…

 

Per di più, come vedremo, esiste un collegamento importante tra l’uovo e il serpente, visto che anch’esso è lui stesso fonte di vita.

Vediamo attraverso la Gnosi come il senso profondo dell’insegnamento ci viene efficacemente nascosto con la dissimulazione della verità dietro le credenze che ci sono dettate. L’essere umano proietta il suo disprezzo e le sue paure sul serpente in modo tale che giustamente questi ci offre lo specchio della nostra parte “scagliosa” e predatrice. La maggior parte si ferma a questa percezione veicolata dall’inconscio collettivo e non vi distingue il prezioso aiuto del “Male” nel ribaltare i nostri rassicuranti riferimenti e diventare il “Bene” offrendoci così un’altra visione della realtà che apre una porta sulla Conoscenza…

 

Sempre secondo Brigitte Boudon :

 

“Sotto i nomi di Protogono (il Pimo Nato), o di Fanete (Colui che fa brillare), Eros è il potere che integra e concilia gli opposti e i contrari ; è la forza primordiale che permette di unificare gli aspetti differenti del mondo lacerato dalle tensioni.

Eros, il più antico dio greco, dio dell’Amore e della Necessità, è quindi posto prima, come primo-nato che integra e concilia i contrari.”

 

E’ di questo che si tratta, il rapporto coi nostri demoni ossia col mondo entropico, il risorgere dal caos, evolve perché la maturazione nell’uovo ha rivelato la nostra capacità di integrare gli opposti : una nuova realtà può nascere !

 

Tuttavia, per noi due si tratta di un processo ancora più profondo : non maturiamo ciascuno nel proprio uovo, ma dobbiamo condividere la stessa matrice. Ossia unire i nostri contrari sia interiormente, ciascuno in se stesso, e anche esteriormente con l’altro. L’energia predatrice s’impegna alla perfezione nell’opporre, confrontare provocare lotte e duelli, e solo il potere di eros permette di “alchimizzare” in una forza creativa ed evolutiva.

 

D’altro canto, a proposito dei gemelli dello stesso uovo, abbiamo scoperto, sempre nella mitologia greca, questa storia :

 

“Leda era la sposa del re Tindaro di Sparta. Fu amata da Zeus che per sedurla, si trasformò in cigno. Nella stessa notte, essa si congiunse col suo sposo Tindaro. Quando essa depose due uova, ne uscirono 4 bambini di cui due, Hélène e Polluce, erano figli di Zeus”

http://kulturica.com/k/mithologie/helene-de-trioe

 

Forse David si chiamava Polluce in un’altra vita ? In ogni caso in questa vita, lui è cresciuto con una gemella nel ventre di sua madre…

 

Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci

Hèlène e le sue anatre…

 

Questo cigno è un segno ! Illustra il mio legame quasi amoroso da quando ero piccola con le anatre e i suoi simili. Quando gli adulti mi ponevano la solita domanda : “Cosa farai da grande ?”, rispondevo ”allevatrice di anatroccoli !”. Trovavo che questi animali fossero armoniosi, magnifici, divini…

Ebbi numerose avventure con loro ma mai più avrei pensato di contattare memorie da “brutto anatroccolo” ! Forse avevo avuto un’esistenza su un pianeta di umano-cigni ! Tutto è possibile…

Scrivendo queste righe non sapevo ancora dell’importanza del simbolo multidimensionale e iniziatico dell’Oca che avrei contattato attraverso le memorie dei Cagots che descriverò nel capitolo VIII.

Qualche giorno più tardi, ebbi una sorpresa nel mio piatto che ebbi cura di fotografare per questo scritto ! Una composizione “casuale” di pezzi di salmone dava l’immagine di un cigno in un lago.

 

 

Ritorniamo ancora una volta al nostro uovo nel quale questi due gemelli sono cresciuti insieme. Sempre secondo Brigitte Boudon :

 

“L’uovo è il Caos che prende forma, quindi è la matrice che contiene tutto nello stato virtuale, potenziale… Per cu il simbolo dell’uovo riguarda la conoscenza di ciò che è prima della creazione.”

 

Per noi si tratta di una “Co-nascita” (Co-nnaissance : conoscenza = conoscenza, naissance = nascita… ndt). Nascere insieme, possibile solo attraverso un autentico vissuto della Conoscenza, per poter infine, attraverso una “Co-Creazione” lasciare libero corso alla Creazione.

 

“Nel mito della creazione, siamo fuori dal tempo cronologico ; per cui tutto è possibile. Una cosa può essere tale ma nello stesso tempo anche il suo contrario. […]

Il caos rappresenta la totalità perfetta, androgina che contiene tutto e in cui nulla è ancora differenziato. […] Applicato all’alchimia, l’uovo simboleggia il vaso, l’Athanor, nel quale si opera la trasmutazione della materia.

Jung fa un eccellente riassunto dei rapporti simbolici tra l’uovo e l’opera alchemica :

In alchimia, l’uovo rappresenta il caos come lo concepisce l’adepto, la materia prima nella quale l’anima del mondo è catturata. Dall’uovo, simboleggiato dal vaso rotondo in cui si cuoce, prende il volo l’aquila o la fenice, l’anima liberata.

Il caos : vile materia, il piombo

Fenice : l’oro, l’anima purificata

Il mistero della trasmutazione alchemica, come passaggio dalla materia ad uno stato superiore, si spiega con la simbologia dell’uovo.

Il vaso nel quale si cuoce la materia prima porta il nome di uovo in ragione della sua forma e soprattutto per il ruolo di matrice che esso assume. E’ una specie di piccola palla, a volte in cristallo, che l’orefice, dopo aver introdotto la materia, deve essere accuratamente chiudere con il sigillo di Hermes. E’ un modello in miniatura della Creazione. Dopo l’incubazione, deve uscire la Pietra filosofale, l’Oro spirituale, il Bambino re o pulcino. Unione dei principi maschile e femminile."

 

Ecco, attraverso presenza insistente dell’uovo, che siamo ancora indirizzati sulla Via dello sciamano androgino !

 

A questo proposito ecco un estratto edificante di uno studio etnologico di Elèonore Chapuis che si sofferma sulla natura sessuale “dotata” dello sciamano :

 

“Mi soffermerò ora su un aspetto particolare della persona dello sciamano araucano che fu ampiamente sviluppato da Alfred Metraux nell’opera Religioni e magia indiane dell’America del Sud ( 1967).

Nel XVII secolo un viaggiatore fece le seguenti osservazioni sugli sciamani araucani : Non si vestivano da uomo, ma portavano un abito molto simile a quello delle donne (…). Si adornavano di collane, bracciali e altri gioielli femminili. Erano molto stimati e rispettati dagli uomini e dalle donne ; con queste ultime si comportavano da uomini, e con gli altri da donna. In questi comportamenti si vedeva una sorta di omosessualità latente.

Negli anni 1940, anche Alfred Metraux fa delle ricerche sugli Auracani e constata che le donne sciamane (le maci), adottano anch’esse delle attitudini opposte a quelle che ci si aspetterebbe dal loro sesso : si vestono come uomini e parlano in modo piuttosto mascolino, la più famosa delle maci avrebbe, secondo lui, un sesso ben dotato.

L’autore conclude che gli Auracani sono “al giorno d’oggi come degli omosessuali”. Recentemente, Ana Mariella Bacigalupo, etnologa, ha constatato che gli uomini maci si assomigliano alle donne per i loro abbigliamento e un’eventuale omosessualità, mentre le donne mantengono gli abiti che esprimono il loro genere e, infatti, conservano il loro ruolo sociale.

Ci troviamo di fronte a tre osservazioni che non descrivono le stesse cose, quindi appare difficile determinare negli sciamani Auracani “chi è chi”, ciò, secondo me, dimostra essenzialmente più che altro la complessità dell’ambiguità sessuale delle maci per la lettrice neofita che io sono su questo argomento.

I maci sono gli sciamani Auracani, spesso sono le donne che detengono questo ruolo, officiano durante le cerimonie che sono qualificate come “cure sciamaniche”. La maci si rivolge alle anime dei maci morti e ad Anchimale (Antu), la donna (o amica) del sole affinché tutti intercedano presso Dio. Notiamo che come apertura la cerimonia si apre con questa frase illuminante che fondamentalmente sembra evocare l’androginìa degli alleati dello sciamano : “Dio Padre, signora che è in cielo…” Per gli auracani, i generi si mischiano nel mondo degli spiriti, e lo sciamano diventa ricettacolo di queste influenze, pertanto le porta in sé, nella sua persona. La devianza sessuale dei maci, la loro natura trasgressiva permette a questi mediatori/mediatrici per eccellenza di essere adatti a trascendere le categorie ordinarie imposte dalla costruzione sociale binaria e antagonista che costituisce l’elaborazione culturale del genere.”

http://lapirouge.free.fr/chamane.htm

 

Questi racconti simbolici e alchemici ci svelano con precisione che la Matrice trattiene a sé l’anima prigioniera, offrendole come unica scappatoia, l’esperienza della dualità sino a sviluppare la capacità di unire in sé gli opposti. Volersi sottrarre dall’influenza di questo rivestimento superficiale soffocante con la forza o il volerlo senza una trasformazione interiore richiesta, risulta vano.

 

La schiusa dell’uovo si produce quando, grazie all’unione dei principi maschile e femminile, l’anima purificata può liberarsi, la fenice prendere il volo, il piombo trasformarsi in oro… tale complementarietà integrata si accompagna ad un cambiamento di densità, di realtà.

 

Queste uova sul nostro cammino sono come le molliche di pane di Pollicino che ci indicano il cammino da seguire per ritornare a casa…

 

 

Piccola digressione sull’Egitto e i Grigi…

 

Questo percorso ci fa fare una parentesi sull’Egitto dove anche lì l’uovo riserva un posto sacro nei misteri dell’incarnazione.

La croce di Ankh è simboleggiata da una sorta di nodo in cui appare la forma di uovo. Un nodo che illustra un preciso circolo di energia. Tale chiave della conoscenza simboleggia la forza vitale infinita e permetterebbe di risolvere i misteri della vita eterna… Spesso viene rappresentata nelle mani di un dio o di una dèa.

 

Il cerchio dell’Ankh rappresenta il femminile e lo stelo verticale, il maschile. Dunque questa chiave, quando è associata a Osiride e Iside, rappresenta il simbolo di unione per dare nascita ad una nuova vita. Tuttavia a seconda degli dèi che accompagna, il suo significato varia : diventa la punizione nelle mani di Sekmet, divinità guerriera, mentre per il dio Hapi è l’abbondanza delle acque vigorose del Nilo.

 

“Il segno dell’androginia è associato a questo nodo.

Assicura la protezione magica del corpo, genera una forza con la sua forma in funzione delle influenze cosmiche alle quali è stato sottoposto durante la sua elaborazione.

Allusione al potere androgino degli dèi, potere di trasformazione nell’altro mondo in stato di coscienza”. Neferhotep

 

Ritroviamo ancora una volta l’unione del maschile e femminile che permettono di raggiungere il mondo degli dèi e la loro vita eterna…

 

 

Ma quando si scava un po’,si scopre l’altarino !

 

Questo tipo di figura è interessante. Perché gli dèi avrebbero bisogno di un oggetto per raggiungere l’immortalità, o in ogni caso apparire invulnerabili agli occhi dei loro adoratori ?

Un articolo scritto da Raymond Terrasse “Il segreto dell’Ankh” sulla rivista Top Secret, va un po’ più lontano dello sguardo storico o esoterico addormentato da questo “piano divino”. Ecco qualche estratto :

 

“Quando si recensisconoi diversi oggetti tenuti in mano dagli Dei di differenti stradizioni : egiziana, sumera, persiana, celtica, maya, tolteca, l’ipotesi di una comune origine di queste civiltà i cui membri, dispersi nel mondo a causa del cataclisma, hanno fatto evolvere questi oggetti nel corso dei secoli seguendo le loro concezioni mantenendo il principio iniziale, s’impone poco a poco in modo evidente. Da questa ricerca, scaturisce un’altra questione terribilmente irritante : perché ingombrare sistematicamente una mano con questo oggetto […] ?

 

In effetti, se gli Dei vengono costantemente rappresentati con questa configurazione, nelle sculture, nei bassirilievi, negli affreschi, non è né gratuito né frutto del caso. Anzi rivela una situazione ben precisa. Il fatto che l’Ankh o suo simile fosse costantemente tenuta in mano indica una funzione primordiale per gli Dei. Era indispensabile che fosse così. Secondo me, questa necessità, ricopriva due funzione essenziali legate alla sicurezza stessa dl portatore : equipaggiamento di sopravvivenza e armamento. […]

 

Se si crede in Zécharia Sitchin, gli Dei sumeri complottavano sempre di fare la guerra. Creavano alleanze che non esitavano a tradire se avevano il loro tornaconto. Questo può spiegare il fatto che essere armati era naturale per loro come i cow-boys nel far-west. Per cui era meglio avere un’arma sempre in mano. Dunque una delle funzioni dell’Ankh poteva essere appunto un’arma di attacco e difesa.[…]

 

Il fatto di trovare da una parte all’altra dell’oceano, una similitudine così sorprendente nel portare un utensile dalle caratteristiche molto vicine, dimostra che non si trattava di un semplice capriccio o di una civetteria da parte degli Dei di diverse Tradizioni, ma di uno strumento indispensabile. […] Agli occhi degli uomini, questa misteriosa onnipresenza portava ad elevarla a rango di oggetti sacri.[…]

 

Questo apparecchio miniaturizzato sofisticato ed efficiente, che generava una vera protezione invisibile e immateriale permetteva a chi lo portava di ritrovare le condizioni di vita del suo mondo originario (atmosfera, temperatura, gravità, campo di forza di protezione…), assicurandogli di mantenere il suo ruolo divino presso gli autoctoni, e forse gli permettevano di presentarsi a volontà sotto diverse apparenze. Le due ipotesi, arma e protezione fisiologica contro l’ambiente circostante terrestre sono andate ben oltre, andiamo più avanti.[…]

 

Gli uomini, umili adoratori, ovviamente non avevano dubbi che per essere efficace, questa croce di vita dovesse essere necessariamente in continuo contatto con la mano di chi la portava, sia per la lettura delle impronte digitali, sia attivata dalla energia biologica diretta, sia per l’analisi del DNA, o la ricezione di onde cerebrali. Ogni strumento era, così, in osmosi col suo proprietario, quindi non sarebbe stato possibile portarlo alla cintura o intorno al collo. Inoltre, lo strumento diventava ancora più impressionante quando si trasformava in un’arma dagli effetti temibili e spettacolari. Viene da pensare che gli Dei ne facessero spesso uso come per dimostrarne il suo potere.[…]

 

Un’altra proprietà dell’Ankh, e per oggetti similari i, sembra essere passata inosservata dai ricercatori. Si tratta della possibilità di vincere la gravità.[…]

 

E’ qui che si pensa possa essere la prima e vera funzione della croce di vita dalle differenti forme di cui abbiamo testimonianza. Può essere che tali oggetti non partecipassero all’integrazione e al mantenimento degli Dei nel nostro continuum, anzi, gli permettessero di tornare nella loro dimensione in tutta sicurezza ?

 

Ecco, dunque, che attraverso questa piccola deviazione sull’Egitto, ci viene data una bella lezione. In un primo momento questo paese ci viene presentato come se avesse conosciuto la prima civiltà più evoluta grazie a delle conoscenze “tecnico-mistiche” celate. Ma questa messa in scena egiziana nasconde bene dei segreti poiché, già su questa terra, numerose civiltà estremamente sofisticate, si sono succedute e hanno concorso alla loro stessa sparizione con una ricerca senza fine di una tecnologia che gli permetteva di controllare tutti gli aspetti della vita.

Come sta accadendo attualmente alla nostra civiltà !

 

E chi procura all’umanità tutte queste tecnologie ?

Semplicemente coloro che la controllano. Popolazioni di altri lignaggi spazio-temporali, i falsi dèi che hanno un ovvio interesse ad interagire in questo modo con la razza umana. D’altronde la parola Ankh è molto simile ad Annunaki (civiltà che mantiene l’umanità in stato di schiavitù)…

 

E cosa vanno cercando ?

Ebbene, il distogliere l’umano da una vera liberazione proiettando ad alcuni il luccichio di una vita migliore con delle prodezze tecnologiche (come quelle proposte dal transumanesimo), rispondendo alla loro sete di potere. Così, si assicurano che solo pochi individui andranno a ficcare il naso là dove non bisogna : all’interno di se stessi !

 

Perché agiscono così ?

Per preservarsi la loro mangiatoia ! Se noi applicassimo quello che loro non riescono a fare, trovare la vera chiave della liberazione, non avrebbero più la loro energia di sussistenza. Quindi la manipolazione non è limitata solo ai giorni nostri e al nostro mondo occidentale, ma è all’opera da migliaia di anni su tutto il globo.

 

Un vero lavoro di liberazione non ha bisogno di alcuna tecnologia SDS (anche se può far parte dell’esperienza per la comprensione del suo “aiuto” limitante), di nessun oggetto di questa panoplia “divina”, che si tratti della croce di Ankh, o di una struttura geometrica o di un teschio di cristallo.

 

Queste sono ovviamente delle attrazioni per l’essere neofita assetato di spiritualità ed evoluzione, visto che contengono numerose indicazione alchemiche e verità cosmiche e propongono una soluzione esterna di riconnessione magica, quindi in un primo momento molto più emozionante della ricerca della chiave nelle nostre faglie oscure.

 

Avremmo potuto (come ci è già capitato precedentemente) cadere in panne. Ossia, in questo caso, vivere una forte connessione karmica con questa “chiave di vita”. E poiché essa contiene preziosi simboli dell’uovo alchemico originale, avremmo potuto prenderlo come segnale della nostra guida ad andare più lontano… Quindi magari spendere una fortuna per procurarcela da un artigiano “iniziato” con il dono di fabbricare l’oggetto in modo il più pertinente possibile al suo scopo “sacro”. Avremmo potuto portarcelo con noi ogni giorno addosso, meditare, dormire, comunicare con questo. Percepire l’azione dei flussi energetici, e così infondere in noi tutte le nostre speranze per una liberazione grazie al legame con questo oggetto “divino” !

In questo caso ci saremmo distolti molto efficacemente, dalla reale alchimia dell’uovo, dalla vera realizzazione androgina, e avremmo officiato i campanelli della farsa “etichetta NewAge” e cotti a puntino per essere serviti al buffet divino…

 

 

L’uovo esplosivo

 

La maturazione dei gemelli nell’uovo rappresenta nella nostra vita quotidiana uno scalino grandemente iniziatico, poiché, come avrete compreso, non si tratta di un David o di una Hélène caratterizzati da un’energia di compassione dell’Abgal (per quanto faccia parte della nostra vibrazione), ma di un David fortemente impregnato di memorie da Re patriarcale e di una Hèlène imbibita di memorie da guerriera con un “artiglio” contro l’ energia predatrice. Da far esplodere l’uovo !!!

 

 

Si, da fare esplodere la Matrice, la Terra, poiché ciò che accade in ognuno di noi, in ogni coppia è il riflesso di questo conflitto galattico tra i nostri “creatori” maschi e femmine... La nostra incarnazione nella realtà più densa della Creazione ha chiaramente come interesse il cammino verso l’equilibrio androgino originario. L’umano in generale è molto lontano dall’immaginare se stesso con un tale potere ritrovato solo da lui integrando, attraverso la coppia, la sua polarità, e lontano anche dalla consapevolezza della vastità interdimensionale dell’impatto che tale riunificazione potrebbe portare.

 

Entrambi siamo all’inizio dell’esperienza. Il saggio folle ha scelto di mischiare le nostre energie esplosive nella stessa boccetta. Il lignaggio patriarcale Gina’abul e il lignaggio matriarcale Amasutum si ricongiungono attraverso di noi in questa esistenza di 3°densità. La sfida è di una certa portata ma l’incubazione nella provetta o uovo, con i suoi gradi di trasformazione, è potuta giungere al temine. La schiusa si manifesta attraverso il Verbo, la creazione di questo testo caratterizzato dalle nostre due energie, e anche il pubblicare i nostri scritti sull’Epopea della Coscienza.

 

Dunque è la nostra vita da umani incarnati che offre una preziosa occasione di riconciliazione di queste forze archetipali che si sono dichiarate guerra su più piani d’esistenza. Le nostre tensioni e le nostre litigate di coppia non sono da sottovalutare o da prendere alla leggera, o ancora pensare, come per la maggior parte delle persone, che fanno fatalmente parte dell’aspetto scomodo della nostra miserabile vita umana...

 

E’ ora di responsabilizzarci e di far uscire la testa da questa nube oscura e puzzolente che ci fa credere nel non senso della nostra vita e nell’impotenza di cambiare qualsiasi cosa ! Ogni evento quotidiano, per quanto piccolo sia, è artefice di un insegnamento che giunge da noi stessi da altri piani di coscienza.

 

La coppia è un terreno di sperimentazione estremamente efficace (ovviamente in funzione della coscienza che vi si mette), per la fusione di queste forze che si oppongono, per elevarsi dalla visione duale verso un terzo punto di vista, quello del vertice del triangolo.

 

 

Il valzer a tre tempi

 

Tale transizione può avvenire solo con un’esperienza a due considerando la funzione del corpo fisico come un ricettacolo che accoglie la luce-informazione della fonte (l’Angelo o anche la Supercoscienza). Il potere alchemico del Graal del gioco della dualità-trinità può così acquisire tutto il suo senso.

 

In piena guerra e deportazione degli Ebrei dai nazisti, ecco cosa trasmette “l’Angelo” a Gitta Mallasz e ai suoi compagni.

 

Prima una piccola ripresa sui sette livelli del mondo trasmesso dall’Angelo :

 

II Minerale

II Piante                                                 MONDO CREATO

III Animale

 

IV Uomo                               fessura da riempire, compito dell’uomo

 

V Angelo

VI Serafino                                    MONDO CREATORE

VII LUI

 

 

“[…] I due diventano una cosa sola,

non c’è più un legame,

perché non c’è più separazione,

Vibrazione eterna, trasfigurazione.

Il mistero della Santa Trinità è:

colui che ama – amore – colei che ama.

I tre sono uno e comunque distinti.

 

[…] Sette gradini conducono alla vita eterna.

Sette passi che voi potete fare !

La prima nascita, la pagana, è materia.

La seconda è purificazione, la pianta.

La terza, dono di sé, armonia

La quarta è la casa decorata, la camera nuziale.

 

Dai tre gradini superiori

Se lo Sposo trova la Sposa,

la morte è vinta per sempre.

 

Tre passi, sono il tempo :

Il passato : purificazione

Il presente : totale dono di se stessi

Il futuro : le nozze.

 

I due Amanti scaturiscono da LUI,

Lui che eternamente genera.

Al posto della Luce senza Corpo

E del Corpo senza Luce,

Giunge il Nuovo, i due Amanti uniti.

Il verbo diventa carne,

e la Materia diventa Luce.

 

L’ Immcolata concezione è l’Amore eterno

Dopo di lei non c’è più Betlemme,

né sepolcro, né resurrezione.

Il Nuovo Cristo è vestito di abito di Luce,

i suoi occhi, il fuoco ; i suoi capelli di fiamme.

 

Non c’è più nascita né morte,

La nascita è sofferenza – la morte è sofferenza,

poiché sono ancora ferite, sono ancora spaccature.

 

Felicità, unione.

La nuova casa è la Quarta,

Edificata sin dall’eternità, decorata dalla Sposa.

La vecchia casa era una facciata, cornice che si rompe.

Lì, lo Sposo non può entrare.

Lo Sposo eterno, l’Amante eterno : La luce

Il solo desiderio che può essere saziato.

 

Voi siete il tronco e LUI la Forza,

la linfa che eternamente sale.

Così nasce il miracolo, la vigna che dona sempre frutti.

Lo sterco, la buca rimangono in basso,

lo stelo si innalza da questa, e aspira il fango.

Il fango sale verso la Luce.

La Luce si veste di materia”.

 

 

 

Il gioco dualità-trinità si manifesta parallelamente su piani diversi :

 

Orizzontalmente, i due amanti (lui-lei) come esseri incarnati, procedono sul loro cammino in cerca di verità, per trarre una lezione da ogni evento quotidiano, da ogni debolezza che la predazione gli chiede di vedere e fanno cadere uno ad uno i veli che oscurano la loro visione della realtà. La parola “coppia” prenderà allora tutto un altro significato rispetto a quello “visto alla tele” o anche insegnato negli stages tantrici nelle nostre regioni !

Il fatto che ognuno abbia inconsciamente come ruolo l’identificare in modo eclatante il predatore dell’altro, diventa essere un formidabile vettore di approfondimento e di accelerazione della messa a nudo dell’ego che ciò implica. Trovarsi a tu per tu di fronte all’altro e quindi di fronte a se stessi (questo non accade così spesso nelle coppie !), è il fondamento sul quale può iniziare a stabilirsi una nuova dimensione di questo “amore” sino ad oggi corrotto. Il terzo angolo, il vertice del triangolo inizia ad esistere attraverso questa progressiva esperienza di svelamento degli schemi duali.

I poli maschile e femminile si armonizzano e passo dopo passo si accresce l’apprendimento del valzer a tre tempi...

 

Verticalmente, come dice l’Angelo, l’Amante-lui eterno o la Luce, raggiunge l’Amante-lei o la dimensione materiale per celebrare le loro nozze in questa frattura, l’essere umano che compie il ruolo di unificatore. Di nuovo, le due polarità si fondono, “la luce si veste di materia”, l’essere incarnato accede al terzo mancante : l’Unità.

 

Interiormente, ogni individuo possiede il potenziale di realizzare simultaneamente in se stesso queste fusioni Energia e materia, maschile e femminile, angelo e demone… di fatto appartengono allo stesso processo di combinazione di polarità.

 

Il valzer a tre tempi (orizzontale,verticale, interno), si impara con l’angelo, la materia, il maschile e il femminile, il rifiuto del demone o l’accettazione del demone. E’ una danza che, ritmata dalle fasi della vita, ci conduce in un movimento a spirale per essere uno con il Grande Tutto.

 

“ tre passi, sono il tempo :

Il passato : purificazione.

Il presente : dono totale di se stessi.

Il futuro : le nozze”.

 

L’essere umano è il crogiuolo, il quarto piano del mondo nel quale si fondono i tre livelli inferiori e superiori. Pertanto non esiste gerarchia, solo ruoli, l’uomo è al centro, e il suo compito è quello di manifestare il matrimonio dei sette livelli...

 

Il tempo viene percepito in modo lineare solo nella realtà di 3° densità : il passato così come il futuro si innalzano simultaneamente nel presente attraverso il dono totale di sé.

 

 

Hélène & David

 

 

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